Venezia - Cortina. Più veloce il treno in val Cordevole

Il comitato agordino mette a confronto i progetti per collegare Venezia e Cortina: «Ora si decida»

BELLUNO. «Il Bellunese deve dimostrare di essere un territorio adulto, in grado di prendersi la responsabilità di decidere in autonomia quello che è il miglior percorso ferroviario per il futuro della provincia».

Il Comitato Ferrovia Dolomiti Bellunesi ha chiesto ufficialmente al presidente della Provincia di riunire tutti i sindaci bellunesi attorno a un tavolo per valutare i quattro progetti esistenti per raggiungere Cortina da Venezia viaggiando su rotaia. Lo ha fatto ieri pomeriggio nel corso della conferenza stampa online in cui ha presentato nei dettagli il quarto di tali progetti: quello del “Treno delle Dolomiti Venezia-Cortina lungo la Valle del Cordevole”, redatto dall’architetto Stefano Dell’Osbel.

Progetto che, secondo il comitato agordino presieduto da Paolo Selva Moretti, ha una serie di caratteristiche che lo rendono migliore degli altri: quello lungo la Valle del Boite (Ponte nelle Alpi - Longarone - Calalzo - San Vito - Cortina), quello lungo la Valle dell’Ansiei (Ponte - Longarone - Calalzo - Auronzo - Cortina), di quello che unisce Boite e Ansiei (Ponte - Longarone - Calalzo - Auronzo - San Vito - Cortina).

Lo studio di Dell’Osbel prevede che il treno in arrivo da Ponte nelle Alpi esca da Belluno in affiancamento alla linea per Feltre, scavalchi i colli di Sois, Bes e Orzes grazie a una galleria da 1,6 chilometri, passi vicino alla nuova chiesa del Mas, poi risalga il Cordevole transitando per le stazioni di La Stanga e La Muda e la fermata de Le Campe e arrivi ad Agordo. Da qui il percorso riprende verso Taibon, Cencenighe, Avoscan di San Tomaso e, tramite un tunnel di 1,6 chilometri, arriva alla partenza degli impianti di Alleghe. Altri 900 metri di galleria e si arriva a Caprile da dove un ulteriore tunnel (di 13,7 o 12,8 chilometri, a seconda della soluzione che si sceglierà) porterà all’uscita di Cortina sud, la stessa dove ipotizza di arrivare il percorso lungo la Valle del Boite.

Sia Selva Moretti che Gherardo Zaltron, pure lui del Comitato, hanno evidenziato la bontà del progetto e gli aspetti che dovrebbero farlo preferire rispetto agli altri. Primeggia sia per il minor numero di chilometri di gallerie (21,2 rispetto ai 28,2 del Boite, ai 28,8 dell’Ansiei e ai 25 dell’Ansiei/Boite) che per i tempi di percorrenza (1h 05 contro 1h 25, 1h 35 e 1h 50). Per quanto riguarda la lunghezza, con i suoi 72 km è invece secondo dietro al tracciato del Boite (69,5) e davanti ad Ansiei (84) e Ansiei/Boite (88).

Per il Comitato il tracciato agordino avrebbe un valore aggiunto a livello turistico. Non solo perché darebbe accesso al Parco nazionale Dolomiti Bellunesi, all’Alta Via n.1 o a siti di grande valenza culturale come le miniere di Valle Imperina, del Fursil, il Museo di Papa Luciani e quello mineralogico, ma perché garantirebbe un collegamento con tutti i principali comprensori sciistici. «Da Cencenighe», ha detto Selva Moretti, «con una navetta in 10 minuti si arriva al San Pellegrino; ad Alleghe si scende e si è in pista; da Caprile in un quarto d’ora si arriva a Malga Ciapela e ci si collega con Arabba-Marmolada e con il Sellaronda, con la galleria si approda agli impianti di Cortina».

Il confronto fra progetti è stato fatto anche sui costi, calcolati in base a due parametri: quelli usati dalla Regione per il progetto lungo il Boite e quelli del Comitato. In base ai primi il più economico è quello del Boite (910 milioni di euro), seguito da Ansiei (940), Boite/Ansiei (1035) e Cordevole (1050); in base agli altri vince sempre il Boite (1100), seguono Ansiei e Cordevole (1250) e Ansiei/Boite (1350). —


 

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