Venezia, l’arte visiva irrompe nella danza

Uno spettacolo alla Fenice, una mostra alla Bevilacqua La Masa: movimento e colore nel progetto di Stefano Arienti e Foofwa d'Imobilité

VENEZIA. Torna “Arte contemporanea a Teatro”, il progetto curato da Francesca Pasini, nato nel 2004 dalla collaborazione tra Fondazione Bevilacqua La Masa e Teatro La Fenice. Questa nuova edizione, inserita nel Festival Lo spirito della musica di Venezia, si inaugura con “Fenix”, uno spettacolo in cui si incrociano danza e arte visiva, realizzato dall'artista italiano Stefano Arienti e dal danzatore-coreografo svizzero Foofwa d'Imobilité, e che segna l’inizio di un nuovo corso per il ciclo.

Non più solo la proiezione di un video da parte di un artista contemporaneo per lo schermo frangifuoco del Teatro La Fenice, in concomitanza una sua mostra personale in una delle sede della Bevilacqua La Masa (come è accaduto in passato con Grazia Toderi, Kimsooja, William Kentridge, Rebecca Horn e Jana Sterback), ma un vero e proprio spettacolo nel quale la proiezione diventa parte integrante del dialogo tra arte visiva e danza.

La struttura della coreografia di “Fenix” utilizza come materia prima rivoluzioni, giri e cerchi, che rimandano alla nozione di ciclo, assieme a ogni sorta di variazioni di cadute e recuperi, legate alle nozioni di fine e nuovo inizio. La musica sarà prodotta dal vivo sulla scena dagli stessi danzatori-interpreti, tra i quali uno suonerà l'antico strumento a fiato cinese chiamato sheng.

L'apporto di Arienti allo spettacolo consiste innanzitutto nella proiezione per il sipario frangifuoco che precede per circa un'ora l'inizio di “Fenix” con la visione delle scansioni digitali di musiche provenienti da tutto il mondo. Altre modalità di proiezione sul palco verranno realizzati durante la danza. Arienti ha inoltre disegnato le stoffe per i costumi dei danzatori.

All'ingresso della Fenice le persone saranno invitate a lasciare commenti o disegni in un grande libro per le firme con molte pagine disegnate dall'artista: il “Libro Fenice”.

Dal 27 luglio, Palazzetto Tito ospiterà la mostra “Custodie vuote”, opere di Stefano Arienti ispirate al tema della conoscenza, tra libri che si possono toccare, tappeti persiani originali tinti di rosso dall’artista, custodie vuote di cd che segnano un percorso musicale intorno al mondo.

Lo spettacolo alla Fenice va in scena venerdì 27 e sabato 28 luglio alla Fenice, con inizio alle 20; il biglietto costa 50 euro.

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