Venti candidati, fra continuità e rottura

Ivan Minella fiducioso: «Faremo un consigliere». Oggi lo spoglio delle schede dirà chi è stato eletto

BELLUNO. È rimasto al seggio tutto il giorno. Il premio fedeltà della giornata va ad Ivan Minella, capolista di “Consiglieri e sindaci per l’autonomia”. Arrivato a Palazzo Piloni all’apertura del seggio, ha controllato per quattordici ore che tutti gli amministratori che avevano promesso un voto al Bard si presentassero. La fiducia di fare un consigliere c’è: «Se entrerò lavorerò affinché lo Stato risolva i problemi che ha creato con i tagli ai trasferimenti alle Province», ha detto.

Assidua come presenza anche Renata Dal Farra, capolista di “Per le autostrade del futuro”, che promette «impegno e massima considerazione per i problemi della montagna e di tutti i territori che compongono la provincia. L’obiettivo è dare un futuro ai giovani, al turismo».

Con lei in lista c’è Massimo Bortoluzzi, che arriva al seggio con Andrea De Bernardin, sindaco di Rocca Pietore (da sempre scettico sull’elezione di secondo grado, stavolta ha deciso di partecipare anche se «spiace vedere che un sindaco di un piccolo Comune conta un decimo di un consigliere di Feltre»). Bortoluzzi auspica «discontinuità rispetto al passato» per il consiglio e assicura che se sarà parte della squadra lavorerà per creare un asse con la Regione - a guida Lega nord, di cui lui è un esponente. «Alla Provincia servono risorse per andare avanti, vanno chieste allo Stato».

Per il listone istituzionale intercettiamo Pierluigi Svaluto Ferro e Serenella Bogana, sindaci di Perarolo e Alano di Piave. Per entrambi «la Provincia deve tornare elettiva», ma andrà anche condotta una battaglia sulle risorse. «In questi due anni di lavoro non abbiamo mai cercato di creare una contrapposizione fra soggetti, ma non abbiamo neanche mai nascosto le difficoltà di amministrare questo ente», aggiunge Svaluto Ferro. «Adesso bisogna ripartire dalla bocciatura del referendum costituzionale, trovare un modo per rilanciare le Province. Serve, però, anche una riorganizzazione dell’assetto istituzionale a livello nazionale. Trovo inutile tenere in piedi un ente in queste condizioni». (a.f.)

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