Venti esuberi Guarnier in cassa integrazione
BELLUNO. Venti esuberi alla Guarnier. Lavoratori che saranno messi in cassa integrazione, male che vada per un anno e bene per due. Ma sembra perlomeno rinviato, se non scongiurato il trasferimento a Dueville, nel Vicentino. I reparti più colpiti dalla riorganizzazione del gruppo Unicomm sono la fatturazione con cinque addetti su cinque e gli informatici con quattro su cinque. Se n’è parlato ieri mattina, durante l’incontro tra sindacati e dipendenti. Dubbi e misteri sono diversi e non solo nella strategia del gruppo che gestisce anche i marchi Emisfero, Famila, A&O, e Cash and carry nel Nordest, ma anche negli stessi lavoratori. Chi è sempre stato in ufficio, si adatterà a fare il magazziniere o ad affettare il prosciutto, al banco dei salumi?
La riunione è stata giudicata positiva, ma intanto gli esuberi ci sono e, tra questi, gente che ha famiglia o il mutuo da pagare. Il sindacalista della Filcams Cgil sottolinea che «è stato confermato l’esubero di una ventina di dipendenti, dovuto all’eliminazione di alcune aree. Però rispetto alle preoccupazioni iniziali sarebbe evitato il passaggio di funzioni nella sede di Dueville. Per questi, ci sarà la cassa integrazione, a partire dal 1 gennaio. Il ricorso a questo ammortizzatore sociale ci permetterà anche di capire con maggiore precisione che intenzioni ha l’azienda. La verità è che non lo sappiamo ancora, al di là della volontà di razionalizzare e risparmiare, che è evidente».
Il clima nella platea era un misto fra preoccupazione e speranza: «Siamo parzialmente felici di quello che abbiamo ottenuto e potuto dire ai dipendenti. Siamo anche rassicurati sul fatto che la Marino Guarnier continuerà a lavorare e dare lavoro, naturale che bisognerà avere le idee più chiare e, per questo, ci vorranno dei mesi».
Sostanzialmente d’accordo Stefano Bristot della Fisascat Cisl, che completa il quadro parlando dei prossimi passi del sindacato: «Andremo in Provincia, per verificare cosa si potrà fare. Innanzitutto sulla cassa integrazione: sicuramente di un anno, ma speriamo di due. Alla fine di questo periodo, per qualcuno ci potrebbe essere la riqualificazione, che peraltro dipenderà anche dalla volontà dei lavoratori. È vero che non c’è nulla di scontato: ci sono anche dei quadri, con uno stipendio di un certo tipo e non so davvero se si adattino non solo a cominciare a fare qualcosa di diverso, ma non una retribuzione inferiore. Sul piano economico, un conto è fare l’impiegato amministrativo e un altro essere al banco del pane, per fare un esempio a caso».
Guarnier dà lavoro a 260 persone e si occupa di tre canali commerciali: il catering per bar, alberghi e rifugi; il cash and carry con la vendita al dettaglio e all’ingrosso per partite Iva e l’area dei supermercati. Prossima riunione il 20 novembre.
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