Venti lavoratori senza Tfr, sciopero alla Pandolfo

Lentiai. Passaggi di appalto: problemi per i dipendenti dell’ex Multiservizi, impegnati nell’azienda di Lentiai

LENTIAI. Scioperano i lavoratori della Pandolfo Alluminio di Lentiai e della Mv, la ditta che da diversi anni gestisce il magazzino per la Pandolfo. Un’astensione dettata dal fatto che i dipendenti esternalizzati hanno scoperto che non avranno il Tfr, quando andranno in pensione. Questo perché la precedente ditta per cui lavoravano (la Multiservizi srl, che nel 2013 ha dato in affitto a Mv questo ramo d’azienda) non ha passato ai nuovi gestori il trattamento di fine rapporto. E nel frattempo è anche fallita.

Una ventina i lavoratori interessati. «Dopo sei anni ci siamo accorti che il Tfr di una vita di lavoro non c’è più», sbotta Alessandra Fontana, segretaria della Filt Cgil, che segue la vicenda. «Multiservizi srl, che l’aveva ricevuto da Pandolfo Alluminio quando il servizio è stato esternalizzato nel 2012, non l’ha mai trasferito a Mv, che è subentrata nel 2013. E a dicembre Multiservizi srl è anche fallita, con quasi un milione di debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate».

Fontana precisa che «come sindacato ci insinueremo nel fallimento e porteremo avanti la vertenza per garantire ai lavoratori di avere quanto dovuto. Ma quanto accaduto è scandaloso. Stiamo parlando di dipendenti con oltre 40 anni di lavoro sulle spalle, persone che in buona fede si sono fidate di chi li ha gestiti finora e che al momento di andare in pensione e godere dei frutti della propria attività lavorativa, si vedono negata questa possibilità. Per alcuni di loro, i primi che sono usciti dal posto di lavoro, l’attuale ditta è riuscita a pagare il Tfr, ma per gli altri diventa impossibile. Stiamo parlando di circa 200 mila euro».

Oggi tutti i lavoratori sciopereranno un’ora per ogni turno, inoltre dalle 13 alle 15 è previsto un presidio davanti alla fabbrica. Infine, è stato deciso il blocco delle attività nelle giornate di sabato. A sostenere questo sciopero anche la Fiom Cgil.

L’occasione per Fontana è utile per richiamare le responsabilità della Pandolfo e di tutte quelle aziende che decidono di esternalizzare qualche servizio. «Chiediamo maggiore vigilanza sul sistema degli appalti, per la scelta dell’appaltatore: controlli sulla legalità delle aziende, sulla loro serietà e sulla loro reale capacità di portare valore aggiunto. Si privilegino scelte orientate alla costituzione di poli logistici sul territorio nell’esecuzione dei contratti: cedere i rami d’azienda non significa rinunciare a controllare cosa succede e come operano gli appaltatori. Significa impedire che si creino le catene di subappalto e di affitto che come unico scopo hanno quello di frammentare forza lavoro e disperdere lavoro e capitale. Chiediamo che su temi di interesse comune ci siano incontri, chiediamo maggiore trasparenza nelle scelte strategiche, chiediamo una contrattazione inclusiva per tutto il sito produttivo».

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