Venticinque idee progettuali che la giunta deve scremare

BELLUNO. Operazione scrematura. I tempi sono stretti, e i prossimi giorni saranno intensi a Palazzo Rosso. La giunta dovrà esaminare tutte le manifestazioni di interesse arrivate nell’ambito del...

BELLUNO. Operazione scrematura. I tempi sono stretti, e i prossimi giorni saranno intensi a Palazzo Rosso. La giunta dovrà esaminare tutte le manifestazioni di interesse arrivate nell’ambito del progetto per la riqualificazione urbana della città. Sono venticinque, ma «dovremo operare delle scelte», ha anticipato ieri in consiglio comunale il sindaco Jacopo Massaro.

Il governo mette a disposizione 500 milioni di euro, a città come Belluno potrebbero essere finanziati interventi per un massimo di 18 milioni. Tanti, ma bisogna costruire un quadro organico affinché Roma decida di elargire le risorse. «Alcune proposte sono molto rilevanti», ha continuato Massaro, elencando ad esempio il recupero della caserma Fantuzzi proposto dall’agenzia del Demanio, la ristrutturazione di palazzo Olivotto proposta dall’Ater, le migliorie idrauliche targate Bim Gsp, le sistemazioni dell’area ex ospedale (Filù, sopra il parcheggio Caffi) e del piazzale della stazione (Dolomiti bus).

Ora la giunta dovrà analizzare le proposte per elaborare il quadro complessivo e organico, un disegno della Belluno del futuro. «Dovranno stare in piedi dal punto di vista progettuale ed economico», ha aggiunto Massaro. Le scelte della giunta saranno nuovamente illustrate alle commissioni, poi si produrrà la progettazione preliminare. È quella che sarà inviata a Roma sperando nel finanziamento. Il tutto va fatto entro il 29 di agosto. Fra un mese.

L’idea alla base del progetto ha trovato ampi consensi in aula consiliare, anche se Irma Visalli ha manifestato qualche preoccupazione: «Nell’elenco sono pochi i progetti che potrebbero partire subito e questa è una discriminante importante», ha detto il consigliere del Pd. «Peccato anche non ci siano interventi per la sicurezza». «Non era una misura che il bando finanzia», ha replicato il sindaco.

Secondo la Visalli si sarebbero anche dovute indirizzare le manifestazioni di interesse: l’eccessiva libertà lasciata ai privati di presentare le loro proposte «pur di elevata qualità», fa mancare un disegno complessivo. «Il collante di questi interventi è la rigenerazione urbana, con il recupero di contenitori abbandonati», ha concluso il sindaco.

Sempre in tema di urbanistica, ieri è stato approvato l’accordo con l’agenzia del Demanio e con il Segretariato regionale del ministero dei Beni e attività culturali e del turismo per il Veneto per il recupero della chiesa dei Gesuiti, inserita all’interno della ex caserma Tasso. Il Comune intende valorizzarla, con la collaborazione dei privati, per restituirla alla città e ai bellunesi. (a.f.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi