Ventotto perquisizioni alla ricerca di cocaina

Oltre 60 carabinieri dispiegati nel Basso feltrino e nel resto della provincia Un sudamericano incensurato è la mente dello spaccio che avveniva alle feste
Di Roberto Curto

ALANO DI PIAVE. Un giro di cocaina piuttosto diffuso, con base ad Alano di Piave, ramificazioni nel resto del Basso feltrino, a Feltre e Lentiai con il coinvolgimento del resto della provincia e una puntata fino a Genova. I carabinieri di Feltre ci lavoravano da quasi un anno e lo scorso 13 agosto il procuratore della repubblica di Belluno, Francesco Saverio Pavone ha dato il via ai militari per tirare le somme delle indagini con l'operazione “Coca & samba”, nome scelto a proposito in quanto lo spaccio era gestito da un gruppo di sudamericani, coordinati da un soggetto finora incensurato, che fa parte della numerosa comunità di cittadini latino americani che ha trovato casa nel Basso feltrino.

Un’operazione imponente, concretizzatasi in ventotto perquisizioni in altrettante abitazioni alla ricerca di cocaina. Per eseguire tutti gli accertamento sono stati impiegati oltre sessanta carabinieri. Al centro del lavoro delle forze dell’ordine sono state le feste latino americane organizzate non solo in un locale di Alano, ma qua e là in provincia di Belluno e nella Marca Trevigiana da bar e altri locali. Feste normali che diventavano però il veicolo attraverso il quale la banda e in particolare il soggetto ritenuto la mente del traffico riuscivano a smerciare la polvere bianca ad acquirenti interessati. Insomma, i gestori dei locali sarebbero stati l’inconsapevole strumento degli spacciatori che invece sapevano benissimo come farsi avvicinare dai clienti, più o meno abituali. La cessione della cocaina avveniva poi all’esterno dei locali.

Un giro piuttosto numeroso, tanto che la mattina di mercoledì 13, i militari sono stati sguinzagliati dalla procura in 28 abitazioni che si possono fare risalire sia al gruppo di spaccio, sia di alcuni assuntori, individuati tra quelli più assidui. Il nucleo radiomobile di Feltre ha coordinato l'attività che si è sviluppata soprattutto nel Basso feltrino con il coinvolgimento delle compagnie di Belluno e di Cortina, del nucleo investigativo di Belluno, dei carabinieri di Vittorio Veneto e Montebelluna, della Compagnia di Genova Sampierdarena e delle unità cinofile di Padova.

Il primo atto è stata la denuncia per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del sudamericano incensurato e residente ad Alano di Piave. La maxi operazione si è conclusa nel tardo pomeriggio del 13 stesso e sono stati effettuati sequestri di modiche quantità di stupefacente e materiale interessante che gli investigatori stanno vagliando e che potrà dare la stura a ulteriori sviluppi dell’indagine. Una decina che in questi giorni sono stati o saranno ascoltati direttamente nel suo ufficio dal procuratore Pavone oppure, titolare dell’inchiesta, oppure nella sede del nucleo operativo dei carabinieri di Feltre in viale Montegrappa.

Il sudamericano considerato la mente dell’organizzazione è indagato con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, ma c’è da credere che nei prossimi giorni la lista delle persone da ascoltare in quanto clienti e assuntori si allungherà allargando così il numero di persone coinvolte. L’obiettivo dell’indagine è quello di fare un quadro del movimento di cocaina che circolava nonché venire a capo dei canali di approvvigionamento grazie ai quali il cittadino sudamericano era riuscito a instaurare una rete di spaccio che gli inquirenti ritengono molto diffusa. Nell’ambito dell’operazione sono entrati in azione anche i carabinieri di Genova che hanno perquisito la casa di un altro sudamericano residente in quella città.

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