Vernizzi di Veneto Strade: «I lavori nel Bellunese completati in un anno»

Oltre tredici milioni già spesi, otto in arrivo tra pochi giorni, in attesa dei 108 milioni promessi per paramassi e paravalanghe

BELLUNO

Tredici milioni e mezzo già spesi. Altri 8 milioni e seicentomila euro prossimi ad essere approvati dal commissario Zaia, il tutto in attesa dei più corposi 108 milioni destinati alle opere di consolidamento con priorità assegnata a guardrail, paramassi e paravalanghe.

Sono questi i numeri snocciolati da Silvano Vernizzi di Veneto Strade, soggetto attuatore incaricato per il ripristino della viabilità nel bellunese. Quattro mesi dopo l’alluvione, Veneto Strade ha incontrato i sindaci per tracciare un punto della situazione in merito a quello che è stato già fatto e, soprattutto, su quello che si deve ancora fare. Una giornata tra le mura di Villa Pat a Sedico nel corso della quale si sono alternati i sindaci bellunesi.

Se ne conteranno una trentina, meno della metà dei 64 totali. Poco male, indipendentemente da presenti ed assenti: Vernizzi ha riepilogato lo stato dell’arte che vede impegnata una macchina operativa “monstre”: 130 dipendenti regionali facenti capo a Veneto Strade oltre ad una lunga serie di ditte esterne. Forza umana supportata da un numero di mezzi che sfonda quota cento.

«Siamo venuti qui per ascoltare» ha sottolineato Silvano Vernizzi. E così è stato perché l’incontro di ieri ha portato alla luce una serie di istanze dell’ultima ora che vanno a sommarsi a quelle già conosciute e sulle quali si sta lavorando da mesi. «L’obiettivo che ci siamo prefissati è chiudere la partita entro la primavera del 2020» ha sottolineato Vernizzi, alludendo al completamento del piano di ripristino della viabilità bellunese. Un piano che si presenta complesso e che corre su due binari paralleli: «Finora sono stati spesi dieci milioni e mezzo di euro per interventi che riguardano la rete stradale regionale, altri tre milioni li abbiamo dedicati a quella comunale. Su quest’ultimo fronte ci siamo attivati a fronte delle richieste avanzate dai sindaci. Chi non lo ha fatto è perché, evidentemente, non ne aveva bisogno. Entro la prossima settimana contiamo di avere a disposizione altre risorse per un totale di 8 milioni e seicentomila euro. A tal proposito il governatore Zaia ci ha rassicurato che i soldi saranno sbloccati molto presto. Anche qui interverremo su strade regionali per 8 milioni e quattrocentomila euro circa. Centocinquantamila euro le destineremo al Comune di Taibon che lamenta una frana lungo la viabilità di competenza».

L’occasione è stata utile per fare il punto sugli interventi più complessi, con un occhio rivolto al futuro: «L’area dell’Agordino è stata quella maggiormente colpita e quella che ha presentato i casi più problematici» ha ricordato Vernizzi, «penso ad esempio al cedimento della sede stradale a Le Campe e comunque lungo tutta la strada 203 dove il Cordevole ha fatto registrare danni enormi. Oggi il Cordevole continua a rappresentare una grave minaccia, ha creato erosioni importanti sulle quali bisognerà vigilare costantemente. Mi preme sottolineare la riapertura in tempi brevissimi della circonvallazione di Agordo risultata determinante per evitare guai peggiori dopo la recente caduta del masso. I prossimi interventi? Ci concentreremo sulle principali direttrici: 203, 251 di Zoldo, 48 delle Dolomiti e i due bypass di Giau e Duran». —


 

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