Vernizzi: non firmo la convenzione

Veneto strade contro la Provincia sul trasferimento della viabilità ex Anas

BELLUNO. «Quella convenzione non è firmabile». È ferma e netta la posizione dell’amministratore delegato di Veneto strade Silvano Vernizzi in merito all’ipotesi che la Provincia restituisca le strade ex Anas all’Anas stesso. Mentre la presidente Daniela Larese Filon attende dalla Regione il via libera per firmare la convenzione in base alla quale sarebbe Anas ad occuparsi, fino alla fine dell’anno e in service, delle strade come la 203 Agordina, la 204 Belluno-Mas, la 48 delle Dolomiti e via dicendo, da Veneto strade arriva una doccia gelata.

«Quella convenzione non è firmabile perché contiene una marea di elementi non sostenibili», spiega Vernizzi. Che ha ricevuto la bozza del documento dalla segreteria dell’assessore regionale De Berti, in via informale. «Non so chi ci abbia lavorato, se la Provincia di Belluno o l’Anas, ma il fatto è che quando si prepara un documento che prevede la firma di tre soggetti, educazione vorrebbe che se ne parli con tutti e tre. Invece Veneto strade non è mai stato coinvolto».

Oltre alla questione formale, sono molti gli aspetti che non convincono Vernizzi: «Nella bozza c’è scritto che il personale viene dato in comando per cinque anni ad Anas. E la trattativa sindacale dov’è? E chi lo pagherà? Non è assolutamente chiaro. Inoltre, il presupposto del service è che Anas sarebbe in grado di fare le manutenzioni meglio del soggetto gestore attuale. Invito a guardare la statale 51 di Alemagna e le strade che gestisce Veneto strade».

Vernizzi ha già manifestato all’assessore De Berti le sue perplessità, che non si fermano qui. «Nella convenzione è previsto un pagamento in bianco da parte della Provincia all’Anas. Una cifra non quantificata nella bozza in mia possesso. Quindi i soldi per Anas ci sarebbero ma per Veneto strade no? Perché la Provincia non si fa dare dallo Stato i soldi che mancano e non paga i contratti che ha in essere con noi? Mi sembra che in questi anni Veneto strade abbia garantito standard di manutenzioni elevate nel Bellunese. Questa operazione appare come uno scaricabarile, e fatto anche male. È molto grave quello che è successo».

Filt Cgil. Anche i sindacati sono preoccupati. Nemmeno la Filt Cgil è stata informata della convenzione: «Un mese fa avevamo chiesto un incontro con la Provincia, che ci ha mandato una nota ufficiale dicendoci che non aveva alcuna novità da comunicarci», spiega Alessandra Fontana. «Ora leggiamo di questa convenzione, che non è stata concordata con noi».

Il sindacato ha chiesto da qualche settimana un incontro in Regione, con tutti i soci di Veneto strade e con la società stessa, e attende venga convocato. «Per il momento prendiamo atto che non c’è stato alcun confronto con le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori. Speriamo le cose vengano chiarite».

Bottacin: «È questa l’autonomia?». «Alcuni mesi fa avevo chiesto alla presidente della Provincia di Belluno di fare la battaglia insieme affinché i soldi che lo Stato aveva tagliato alle Province fossero ripristinati. Prendo atto che la Provincia ha deciso di fare una cosa diversa: anziché rivendicare autonomia e risorse, cede competenze alla Stato in un chiaro disegno antiautonomista», commenta l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. «Che senso ha che la Regione riconosca alla Provincia di Belluno autonomia amministrativa nella difesa del suolo, nella caccia, nelle autorizzazioni delle centraline idroelettriche, nell’urbanistica, se poi la Provincia cede le sue competenze allo Stato? È questa l’autonomia che vuole il Pd?». (a.f.)

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