Vertice con l’Anas si parlerà anche della 51 sul Fadalto

Da un anno la strada è chiusa di notte, gli abitanti del posto sono sul piede di guerra e preparano una manifestazione

ALPAGO. Oggi, al tavolo con l’Anas per i cantieri sull’Alemagna, il presidente della Provincia, Roberto Padrin, porrà il problema della frana sul Fadalto, che dal giugno scorso provoca la chiusura notturna della stessa statale, mentre di giorno il senso unico alternato. La situazione è tale, dopo 10 mesi, che la popolazione del Fadalto ha deciso di insorgere.

«Il 28 giugno, nel giorno dell’anniversario – anticipa Bruno Fasan, consigliere comunale della Lega a Vittorio Veneto –, organizzeremo una protesta senza precedenti, clamorosa, che farà percepire fino a Roma il disagio nostro e degli amici dell’Alpago».

Si tratterà dell’occupazione della strada di Alemagna? «Di notte, per la verità, è già chiusa: dalle 20 alle 8. Di giorno è aperta ma col semaforo intermittente. Quindi una protesta, per essere tale – si limita ad aggiungere Fasan – sarà di altro tenore: esplosivo».

Il presidente Padrin sa già, ormai da tempo, che i residenti del Fadalto e dei paesi più vicini, Farra da una parte e Santa Croce al Lago, dall’altra, sono esasperati. Lo hanno fatto capire più volte. Al limite della sopportazione anche gli esercenti commerciali; ne sono rimasti 2 sulla Sella, solo un bar lungo gli 11 chilometri verso Vittorio Veneto, ma a risentirne sono anche gli esercizi di Santa Croce. Non transitano più i motociclisti che, a volte contestati per la velocità ed il rumore, comunque rappresentavano introiti importanti per i locali affacciati sul lago di Santa Croce. Di notte, dall’Alpago si preferiva scendere verso la pianura utilizzando la statale; dal giugno 2017, invece, si è costretti a fiondarsi sull’A27, con relativi costi. «Il peggio è che non sappiamo niente di questa frana che ancora incombe sull’Alemagna – insiste Fasan –. L’Anas vorrebbe addossare la responsabilità della bonifica del versante ai 27 proprietari, questi, giustamente, si ribellano, salvo la società Autostrade. Quindi – aggiunge l’esponente leghista – non sappiamo quando si farà il sospirato intervento di messa in sicurezza».

Padrin, oggi, farà il punto sui cantieri dell’Alemagna verso Cortina. «È evidente che chiederò notizie sul Fadalto – anticipa il presidente –, spiegherò come si stia acuendo il dramma non solo di chi vi risiede ma soprattutto di chi vi opera, e solleciterò tempi rapidi per una soluzione. Non possiamo esasperare questa gente. E immagino che non voglia farlo nemmeno l’Anas».

Della vicenda si era occupata nel recente passato anche l’assessore Elisa De Berti, che oggi sarà presenta all’incontro con Anas. «Considerata la sensibilità dell’assessore – afferma Padrin – cercheremo, mettendo insieme le nostre forze, di convincere gli interlocutori ad affrettare i tempi». Ma un’altra estate sostanzialmente è persa. Una consapevolezza, questa, che è ben presente su chi abita in Fadalto ed in Alpago e che ha subito aderito alla proposta di Fasan per il 28 giugno.

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