Vettorel: sono innocente, non confesso

Partito il processo ad Amburgo con la richiesta di archiviazione della difesa. Il primo teste dell’accusa non lo riconosce

AMBURGO. Nessuna confessione. Per Fabio Vettorel, non c’è alcun reato da confessare al tribunale di Amburgo. Anzi, è stata messa a verbale la richiesta degli avvocati Heinecke e Timmermann di una sentenza che in Italia si chiamerebbe di non luogo a procedere. Archiviazione dell’inchiesta per grave turbamento dell’ordine pubblico e scarcerazione, dopo quattro mesi di carcerazione preventiva. L’unico italiano ancora in prigione, nel penitenziario minorile di Hanofersand. Il 19enne feltrino è stato arrestato il 7 luglio dalla polizia tedesca, durante una delle manifestazioni di protesta contro il G20 e ha sempre proclamato la propria innocenza, rispetto al reato che gli viene contestato.

Il pubblico ministero, invece, ha insistito per la richiesta di rinvio a giudizio, che è stata accolta dal tribunale con sede nel quartiere di Altona, subordinando la concessione della sospensione condizionale della pena a un’ammissione di colpa, che non ci sarà. La difesa aveva sottolineato il clima ostile che si era creato in città, a cominciare dal sindaco nei confronti dei manifestanti arrivati da tutta Europa e l’atteggiamento di parte della stampa, che ha fatto del sensazionalismo sugli arresti di tanti ragazzi (sei in tutto gli italiani) da parte della polizei.



Era previsto che fossero ascoltati i primi quattro testimoni dell’accusa, in realtà ne è stato sentito solo uno. Un poliziotto in borghese, che agiva come infiltrato tra i manifestanti. Ebbene non sono rimasti molti i ricordi nitidi di quella mattina, al di là del fatto che l’agente non ha visto Fabio Vettorel e non sarebbe stato in grado di riconoscerlo. Non si è accorto di alcun lancio di oggetti, nel contesto di un corteo, all’interno del quale si è sicuramente acceso qualche fumogeno. L’aula doveva essere liberata per un altro procedimento penale e l’udienza è stata rinviata. Le altre due date fissate sono quelle del 14 e 15 novembre, ma potrebbero anche non bastare.
 

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