Via Claudia Augusta, il secondo percorso è più gradito ai tedeschi
FELTRE. In ballo ci sono tre milioni di euro provenienti dai fondi per i Comuni di confine, che sono stati dirottati per migliorare la rete di percorsi che transita anche nel Feltrino. Il Feltrino ha deciso di investire forte sulla Via Claudia Augusta Altinate e la scelta sembra azzeccata almeno stando al report proveniente dalla Fiera internazionale del turismo appena chiusa a Berlino che ha sancito la Via Claudia Augusta Altinate come il secondo grande percorso ciclabile più amato dai ciclisti tedeschi e del nord Europa alle spalle della via Danubiana. Un risultato fresco di pubblicazione che avvalora gli sforzi che i sindaci del Feltrino hanno deciso di convogliare sul versante Altinate della strada, che ha ancora tante potenzialità da sviluppare.
Ovviamente a raccogliere il dato con soddisfazione c’è Giorgio D’Agostini, che è il presidente dell’associazione per la parte italiana: «I dati della Fiera del turismo di Berlino ci confermano che i tedeschi e non solo loro apprezzano la Via Claudia Augusta Altinate come percorso per le loro vacanze in bicicletta. È assodato che nel Feltrino transitano ogni anno almeno settemila ciclisti che si fermano almeno una notte a dormire. In più ci sono quelli che transitano e basta, ma magari si fermano per un pranzo o uno spuntino al bar. La media di spesa di un cicloamatore che si ferma a pernottare è stata stimata in corca 100 euro. Questo fa intuire l’indotto assolutamente interessante per il tessuto ricettivo della città e dei comuni limitrofi».
Se la via Danubiana è una ciclabile per tutti, la Via Claudia Augusta Altinate ha più fascino con le Alpi da superare: «È prima di tutto un percorso culturale», spiega ancora D’Agostini, «che assieme alle bellezze del territorio e consente al ciclista di attraversare il cuore dei paesi che si toccano. Il resto lo fa la segnaletica, che ormai viaggia per la maggior parte sugli smartphone, dove il cicloamatore può individuare le mete di suo interesse in ciascun tratto. Nel feltrino, ad esempio ci sono le informazioni per visitare monumenti e luoghi storici, ma anche zone e riserve naturali fino all’Alta via degli Eroi. E poi le indicazioni per mangiare e dormire. Poi è il cicloturista che decide».
C’è ancora un gap da superare per appaiare il versante che da Trento scende fino al lago di Garda e a Verona: «Già adesso ci sono alcuni servizi importanti come gli shuttle tra Trento e Pergine, Castello Tesino e Sovramonte che possono essere utilizzati per superare i tratti più trafficati e più impegnativi senza dover per forza restare in sella. Una volta arrivati ad Altino, tre volte alla settimana, c’è un servizio che raccoglie i cicloamatori, fa tappa a Verona e poi riporta tutti in Germania.
Roberto Curto
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