Via dal Veneto, Auronzo vota il 31 agosto
AURONZO. Il Consiglio dei ministri ha fissato la data del referendum di Auronzo per il distacco del Comune cadorino dal Veneto e il passaggio alla Regione Trentino Alto Adige. Il 10 giugno scorso l’ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione aveva dichiarato ammissibile la richiesta di Auronzo, e dunque al Consiglio dei ministri non è rimasto che fare proprio quel parere e fissare la data. Gli auronzani saranno chiamati a scegliere se restare in Veneto e chiedere il passaggio in Alto Adige il 31 agosto prossimo, una domenica, dalle 7 alle 23. Lo scrutinio comincerà appena chiusi i seggi. Come per tutti gli altri referendum di distacco che si sono svolti in provincia di Belluno negli ultimi nove anni, serve il 50% più uno di sì da parte degli elettori di Auronzo. Un quorum non sempre facile da raggiungere, come si è visto soprattutto negli ultimi referendum. Nella stessa giornata di Auronzo, anche Voltago sarà chiamato al voto, con la stessa richiesta, il passaggio al Trentino Alto Adige.
Il sindaco di Auronzo, Daniela Larese Filon, parla di «atto di protesta» e in questa forma il referendum va preso in considerazione. «Dobbiamo farci sentire», aggiunge.
E sembra proprio che del Bellunese ormai si parli solo quando si arriva a scelte così forti, dirompenti.
«Questo referendum chiude un cerchio - è il parere di Silvano Martini, del Bard - ormai tutti i comuni bellunesi di confine con il Trentino Alto Adige hanno fatto il referendum. È chiarissima la volontà dei bellunesi di cambiare le cose. Noi avremmo voluto che fosse tutta la provincia ad esprimersi, a fare il referendum. Non è stato possibile, la Corte di cassazione non ce lo ha consentito. E ci dà solo la possibilità di fare i referendum nei singoli comuni. Ecco, noi lo facciamo».
Secondo Martini, non è una vera volontà di andarsene, di lasciare il Veneto, ma è la forte richiesta delle genti di montagna di poter restare in una provincia autonoma, tutti uniti. Un segnale, appunto.
Il Bard si muove da sempre su questa linea, e viene da un risultato elettorale alle Europee che considera eccezionale. Come si sa, il movimento ha sostenuto il candidato della Svp, Dorfmann, che ha ottenuto un successo assolutamente inatteso, con quasi diecimila preferenze e un dieci per centro di voti al partito altoatesino.
Un capitale che ora il Bard vuole introitare direttamente, diventando un partito, una forza politica e non solo un movimento. La data del 31 agosto non sembra preoccupare più di tanto il Bard, anzi: «Faremo una campagna per il referendum rivolgendoci anche ai turisti che sono presenti ad Auronzo in questi mesi. Spiegheremo anche a loro le nostre ragioni. E comunque gli auronzani sono in paese durante l’estate, impegnati nel settore del turismo e del commercio».
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