Via dei Papi, via libera al progetto della Valbelluna
BELLUNO. Occasione per sviluppare il turismo religioso, ma anche per mettere in rete i sentieri esistenti raccordandoli nei tratti mancanti. Corre lungo la via della Fede il progetto che porterà a creare una rete di percorsi che attraverseranno l’intera provincia. Da Lorenzago e Canale d’Agordo, i due punti di avvio degli itinerari, a Feltre.
Mentre nella parte alta della provincia, quella che riguarda sedici comuni del Cadore e dell’Agordino, i lavori per la sistemazione dei sentieri sono in corso e stanno per essere terminati, in Valbelluna si sta chiudendo la parte progettuale. Ieri mattina a Sedico, ente capofila per i dieci Comuni che saranno attraversati dalla Via dei Papi nella parte bassa del Bellunese, si è svolta la conferenza dei servizi decisoria.
Il progetto definitivo è stato approvato, pur con le prescrizioni della Soprintendenza che ha puntualizzato alcuni aspetti sui materiali, ora si lavorerà per arrivare all’esecutivo in tempi rapidi per poi fare il bando di gara e appaltare i lavori.
L’obiettivo è avviare gli interventi, quattordici, entro la fine dell’anno. La Regione, che finanzia con 680 mila euro questo troncone della Via dei Papi, è stata categorica: bisogna chiudere, perché c’è già stato qualche ritardo. Mancano ancora i soldi, a dirla tutta, visto che fino ad oggi da Venezia sono arrivati solo i 20 mila euro che hanno permesso di pagare la mostra fatta qualche tempo fa a Villa Patt. L’accordo con Sedico prevede che la Regione eroghi a progetto definitivo approvato il 50 per cento del contributo promesso.
Il progetto, anche se interessa dieci comuni, è unico, ed è stato predisposto dallo studio De Biasio (architetto Alberto De Biasio e perito Pietro Barattin). Viste e esaminate tutte le prescrizioni della Sorpintendenza, ieri i tecnici dei Comuni presenti alla conferenza dei servizi hanno condiviso di chiedere all’ente di tutela di consentire l’utilizzo di una pavimentazione che, pur a basso impatto ambientale, risulti durevole nel tempo e con poche necessità di manutenzioni. Il ghiaino, preferito dalla Soprintendenza, e le listelle di legno per delimitare i parcheggi, preoccupano i tecnici dei comuni, che hanno chiesto di valutare altre soluzioni in fase di progetto esecutivo (trovando d’accordo i progettisti). Il timore è che le gelate invernali bellunesirovinino in fretta materiali poco durevoli.
Con l’approvazione del progetto, intanto, i Comuni possono avviare le procedure di esproprio dei terreni nei quali si prevede di costruire le parti del tracciato mancanti.
«Ci auguriamo che questo progetto abbia un impatto sul turismo», ha detto il sindaco di Sedico, Stefano Deon. Il quale ha cercato, fin dal suo insediamento, una collaborazione con il Cammino delle Dolomiti, per evitare sovrapposizioni inutili e dannose per il prodotto da promuovere. In alcuni punti i due cammini combaciano, e anche la segnaletica lo indicherà, in altri volutamente divergono, «perché la Via dei Papi è più “leggera”, adatta alle famiglie, il Cammino delle Dolomiti ha alcuni tratti più impegnativi».
La sfida vera, terminati i lavori sul tracciato con l’allestimento delle aree di sosta, la tabellazione e la creazione dei sentieri laddove mancano, sarà promuovere la Via dei Papi. Farla conoscere, commercializzare il prodotto, magari a livello provinciale. «Ma prima facciamo i lavori», chiude Deon. Della gestione si parlerà in futuro.
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