Via il muro, l’ex chiesa si mostra

È stato riaperto ieri mattina il portone su via Tasso. Frison: «Pronti ad aprire l’edificio ai cittadini»

BELLUNO. Un giro di chiave e il pesante portone si spalanca. L’ex chiesa dei Gesuiti è pronta ad accogliere i suoi nuovi e legittimi proprietari. Da ieri, infatti, l’immobile è ufficialmente del Comune di Belluno. È stato infatti completato il trasferimento dall’Agenzia del Demanio, che ha ceduto il bene nell’ottica di valorizzarlo. È quello che accadrà, grazie al progetto di rigenerazione urbana da 2,2 milioni di euro. Il primo passo della riqualificazione è stato compiuto: è stato infatti abbattuto il muro che impediva l’accesso alla chiesa dal portone principale, su via Tasso.

Entrare nella ex chiesa dei Gesuiti è come fare un passo nella storia. Le pareti spesse proteggono lo stabile dal sole che finalmente scalda la città. L’aria all’interno è fredda, umida, si respirano polvere e ricordi. Basta chiudere gli occhi per immaginare una Belluno fatta di prati e campi coltivati. Siamo nel 1700. E basta aprirli per restare per un attimo stupiti, perché dall’interno della chiesa si ha una visione privilegiata dell’intera via Caffi. Lo sguardo si perde a cercare un punto di riferimento. In fondo c’è piazzale Marconi. Lo si distingue, nettamente.

Questa immagine potranno stamparsela negli occhi anche i bellunesi, perché l’amministrazione ha vuole aprire la ex chiesa dei Gesuiti per alcune visite, magari già in estate. Prima che inizino i lavori di restauro dell’edificio, pronto a diventare una piazza coperta collegata al parco Città di Bologna e, al piano superiore, una sala per concerti e iniziative di vario genere.

Ieri mattina l’assessore Frison e i funzionari del Demanio hanno effettuato un sopralluogo nell’ex chiesa. Prima, in sala giunta, è stata perfezionata la cessione del bene al Comune. «È un passo importante per noi, perché ci permette di arrivare alla conferenza dei servizi del 31 maggio, quando discuteremo tutti i progetti di rigenerazione urbana di iniziativa comunale, con la proprietà della struttura», ha sottolineato Franco Frison.

Soddisfazione anche da parte dell’Agenzia del Demanio: «Stiamo lavorando molto bene con il Comune di Belluno anche su altri progetti», ha spiegato il direttore Dario Di Girolamo. «Lo Stato è proprietario di diversi beni che sono oggetto di un progetto di riqualificazione. Ci sono già fondi stanziati per il recupero della Fantuzzi, ed in questo modo lo Stato farà registrare anche dei risparmi, eliminando il costo degli affitti».

Nell’attesa che venga approvato il progetto di riqualificazione e che parta la gara di appalto, il Comune aprirà la chiesa per visite e magari anche per l’organizzazione di alcune iniziative. Si cerca un’associazione che si occupi della gestione di questa opportunità.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi