Via libera alla palazzina con due soli “sì”

I voti favorevoli del sindaco De Rocco e del suo vice Arcieri bastano per adottare la variante da 1.500 metri cubi a Pisoliva 

CANALE D’AGORDO. Due soli voti a soli due mesi dalle elezioni per permettere a un unico proprietario di costruire 1500 metri cubi di seconde case a Pisoliva con il parere contrario del tecnico comunale.

Così il consiglio comunale di Canale d’Agordo l’8 marzo ha adottato la variante 1C al Piano degli interventi. La variante è stata divisa in tre stralci: lo stralcio 1 ha affrontato l’edificazione di nuovi volumi per le prime case; lo stralcio 1B (approvato, dopo l’adozione, sempre l’8 marzo) ha affrontato le richieste di interventi su edifici esistenti; lo stralcio 1C si è concentrato sulle nuove seconde case.

In realtà solo su una, vale a dire quella che la ditta Ben.Co. snc di Piergiorgio Ben vorrebbe costruire a Pisoliva (al confine con Falcade), a valle del secondo tornante. Se approvata (finora si tratta di un’adozione) la variante consentirebbe alla Ben.Co. di edificare una volumetria massima di 1500 metri cubi «in adiacenza ad un azzonamento di consolidato diffuso previsto dal vigente Pat» che, in una piccola frazione come Pisoliva, non sono pochi.

L’aspetto curioso è che l’adozione è stata discussa da un consiglio comunale formato da quattro persone sulle cinque in carica (assente Stefano Rosson) e votata solo dal sindaco Rinaldo De Rocco e dal vice Marco Arcieri. Ha votato contro Paola Binotto e si è astenuta Alice Ganz.

«A me – spiega Paola Binotto – questa cosa ad hoc non è piaciuta e non piace. Abbiamo sempre votato in maniera compatta, ma questa volta ho espresso la mia contrarietà anche se non ha portato a niente. Non mi pare proprio che Pisoliva abbia bisogno di un nuovo condominio. Capisco che il privato abbia un interesse personale a rientrare di un investimento fatto, ma occorre guardare all’interesse comune. E poi, insomma, basta dare ragione sempre a chi ha più soldi: io non ho né da guadagnare né da perdere, vengo da fuori anche se abito qui da 30 anni, il fatto di essere libera è importante».

Binotto sottolinea anche un altro aspetto: quello dell’approvvigionamento idrico delle frazioni di Pisoliva, Feder, Fregona, Gaer, Carfon, Tegosa, Colmean. «È una zona carente da questo punto di vista – dice – per cui non mi pare opportuno far costruire sei appartamenti se poi non dai l’acqua agli altri».

Nella bozza di accordo tra Comune e Ben.Co. snc, «la ditta si obbliga a realizzare interventi migliorativi della fornitura che verranno da essa eseguiti, fino a una concorrenza di costi pari a 20 mila euro» in accordo con il Comune e sentito Bim Gsp. «Fare una vasca per servire solo questo edificio? – si interroga Binotto – se è una seconda casa il condominio in bassa stagione non è usato e così si portano via risorse a chi invece abita solitamente».

Alice Ganz, dal canto suo motiva così l’astensione. «Sulle seconde case – spiega – ho deciso sin dall’inizio che mi sarei astenuta. Sia perché lavoro nell’edilizia sia perché di seconde case ce ne sono già abbastanza, specie nelle frazioni».

E allora perché sindaco e vicesindaco hanno spinto per l’adozione della variante? Interpellato sulla questione, De Rocco non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma ha fatto capire che la variante non è ancora stata approvata (è stata infatti solo “adottata”) a conferma delle voci che lo volevano piuttosto dubbioso sul voto favorevole all’adozione.

Di certo molti dubbi ha il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune anche, ma non solo, per i problemi di approvvigionamento idrico delle frazioni. Dubbi, questi ultimi, recepiti dalla delibera del consiglio che sottolinea, però, soltanto la necessità di uno studio approfondito al riguardo da parte del Bim. Se Pisoliva si chiama così perché è la “più soleggiata”, oggi, tuttavia, le serve più luce per fare chiarezza.

Gianni Santomaso

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