Via Zampieri e Tabacchi, arriva Poloni
BELLUNO. Superata la boa di metà mandato, la squadra che amministra la città si rinnova. È una trasformazione importante, quella che si annuncia a Palazzo Rosso: Tomaso Zampieri e Valerio Tabacchi lasceranno l'incarico di assessori, in giunta entreranno Renzo Poloni, che ha dato la sua disponibilità, e una donna. Necessaria, la figura femminile, perché la normativa impone che ci sia parità di genere, e a Palazzo Rosso devono essere almeno tre le esponeni del gentil sesso. È questo il nome più difficile da individuare per il sindaco Massaro, che da mesi è al lavoro.
Le dimissioni di Zampieri e Tabacchi non sono ancora ufficiali, nel senso che non è stato firmato alcun provvedimento, ma entrambi hanno comunicato al sindaco che i rispettivi impegni di lavoro non permettono più loro di garantire una presenza costante in Comune. «La riforma dei Caf mi impegna più di quanto pensassi», spiega il quasi ex vicesindaco Zampieri, che è direttore del Caf delle Acli. «Non era preventivabile, quando ho accettato l'incarico, che mi trovassi ad affrontare una situazione del genere. Già a novembre avevo indicato al sindaco la necessità di trovare una soluzione, perché non avrei più potuto garantire una presenza adeguata in municipio. Sono costretto a lasciare».
Valerio Tabacchi, invece, ha presentato la lettera di dimissioni in estate. Anche in questo caso la ragione si chiama impegni di lavoro. Ma va ricordato che Tabacchi aveva detto fin da subito (maggio 2012) che sarebbe rimasto a Palazzo Rosso solo un anno, per avviare il progetto di rilancio turistico della città. Ci è rimasto due anni e mezzo, e la sua attività professionale ora non gli consente più di garantire la presenza. Ha portato a termine gli ultimi progetti legati alla rivitalizzazione del centro storico e delle frazioni, che hanno portato una pioggia di contributi a Belluno, ma di bilancio non si occupa più da mesi.
L'assestamento di novembre è stato curato dal sindaco, che si sta occupando anche del previsionale 2015. Massaro, dunque, deve trovare due sostituti per la squadra che guiderà la città alla scadenza del mandato. «Siamo entrati nella fase più impegnativa della nostra esperienza amministrativa», spiega il sindaco. «È in corso un confronto con la maggioranza per trovare la quadra».
Il percorso non è semplice, perché le deleghe da distribuire sono importanti: bilancio (a meno che non decida di tenerselo il sindaco, che però dalle dimissioni di Santesso ha anche la delega alle società partecipate), attività produttive, turismo, personale. A queste si aggiungono il progetto Smart City, avviato da Zampieri, e la delega ai lavori pubblici: nella redistribuzione degli incarichi questo referato dovrebbe essere tolto a Luca Salti, che potrebbe così concentrarsi solo sul discorso ambiente, rifiuti ed energia.
Massaro ha già in mano la disponibilità di Renzo Poloni, gli manca un nome per comporre il quadro. Era circolato quello di Loredana Barattin, ex sindaco di Chies d'Alpago e dipendente del Comune con un profilo di istruttore direttivo amministrativo-contabile. Per ora, ha sempre rifiutato l'incarico di assessore. Come l'hanno rifiutato diverse professioniste nel settore contabilità che sono state contattate: diventare assessore implica ridurre il tempo a disposizione per il proprio lavoro (con un'indennità che non è certo lauta) e anche qualche rinuncia professionale per evitare conflitti di interesse. In questo quadro si inserisce una maggioranza ballerina, spesso critica con la giunta (sul banco degli imputati ci sono soprattutto Salti e Claudia Alpago Novello) ma anche con i consiglieri stessi. Un puzzle che il sindaco sta cercando di rimettere insieme.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi