Viaggio nelle frazioni, i problemi di Salce e Giamosa
Giamosa è una frazione molto green. L’erba cresce rigogliosa, anche troppo a dire il vero. Quella nelle aiuole della rotatoria a Marisiga è stata tagliata solo mercoledì, dopo mesi. Era talmente alta che aveva inglobato il pregevole giardinetto colorato, da ieri tornato visibile.
Ma Giamosa non è solo green. È anche un po’ “off the road”. Basta percorrere le strade secondarie della zona, fino a Salce e Bettin, per vedere asfalti danneggiati, pericolosi cedimenti (come quello in via Giamosa, proprio sotto al cartello di introduce nella frazione), buche e, in molte zone, piante che invadono la carreggiata. «Si tratta di stradine secondarie, ma, tranne via Giamosa, non vengono asfaltate da anni», racconta Gianni Pastella, che ci ha accompagnato nel giro delle frazioni alla prima periferia della città. Vicine al centro, in realtà, che dista appena 4 km.
Nato a Salce, Pastella lavora a Giamosa da 35 anni e conosce bene la realtà di queste zone. Ha visto costruire il marciapiede e la passerella pedonale, attende (come molti cittadini) la realizzazione del marciapiede fra il centro commerciale e la Renault e il parcheggio a Salce. Ma il nostro tour inizia dalle strade.
Asfalti da rifare
Via Giamosa entra nel cuore della frazione. Proprio sotto al cartello la strada ha ceduto, lateralmente, e si è formata una voragine profonda 70-80 cm. «È stata segnalata, il Comune ha messo i paracarri ma il buco è ancora lì», mostra Pastella. «È pericolosa, anche perché la strada è stretta e non è illuminata». È probabile che a generare il cedimento sia un tubo di raccolta delle acque meteoriche, che passa proprio sotto la strada.
Da via Giamosa arriviamo in via Silva, che porta alle scuole elementari. L’asfalto è in pessime condizioni, ci sono buche, crepe, avvallamenti, in alcuni punti cedimenti. Problemi ci sono anche a Salce, sulla strada che da via Col di Salce porta alla chiesa, e su tutte le secondarie.
Marciapiedi da sistemare o da costruire
A Salce aspettano da anni un marciapiede fra il centro commerciale e la Renault. Quello esistente, dai magazzini comunali alla fermata del bus di Giamosa, ha un futuro segnato: «Le erbacce cresciute fra le mattonelle non faranno altro che spaccarle», spiega. «I marciapiedi qui sembrano una coltivazione di bio diversità», ironizza. La passerella di ferro davanti alla fermata dell’autobus al Consorzio agrario, ad esempio, è impraticabile per una mamma con la carrozzina o un disabile: le piante hanno invaso l’uscita.
Viabilità
Restando in zona, l’accesso a Giamosa non è dei più agevoli. Nè sicuri. «Chi arriva da Salce e deve svoltare crea code sulla statale, vicino a una curva», ricorda. «Servirebbe almeno una corsia di canalizzazione. Quando c’è traffico si rischia sempre di essere tamponati quando si attende di svoltare».
Pastella è critico anche nei confronti dell’autovelox: «Nel punto in cui è stato messo non risolve problemi di sicurezza, che ci sono invece all’ingresso di Bettin, oppure davanti al centro commerciale di Salce».
Ciclabili
Arriviamo a Salce. La ciclabile inaugurata nel 2016 è piena di buche. Sono piene d’acqua e il piede affonda del tutto. Ai lati erba e piante la fanno da padrone: nessuno passa a tagliarle. «Sembra un ottimo percorso avventura, da fare muniti di ronca per farsi strada nella giungla, evitando crateri che ben si addicono al cinquantesimo dello sbarco sulla Luna», dice, sarcastico. La pista è in gran parte sterrata, dove c’è asfalto è piena di rattoppi. Che non sono il massimo, per le biciclette.
La ciclabile arriva a San Fermo, frazione dove le manutenzioni sono carenti. Il dopo lavoro cade a pezzi, anche qui la ciclabile fa i conti con le piante che la invadono. «Parliamo di manutenzioni ordinarie, per le quali non bisognerebbe neanche far fare articoli sui giornali», conclude Pastella. —
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