Vidori e Quinz «Sciopero della fame»

BELLUNO. Cento ore di digiuno per protestare contro la poca attenzione dedicata a Indipendenza Veneta da parte dei media. Ci sono due bellunesi tra i sei candidati veneti in sciopero della fame da...

BELLUNO. Cento ore di digiuno per protestare contro la poca attenzione dedicata a Indipendenza Veneta da parte dei media. Ci sono due bellunesi tra i sei candidati veneti in sciopero della fame da giovedì pomeriggio. «I media hanno deciso che i candidati alle regionali sono quattro» spiega Massimo Vidori, che insieme ad Andreas Quinz ha deciso di esprimere il suo dissenso. Dieta liquida, qualche integratore. Una scelta radicale per dire che «anche noi abbiamo i requisiti per gareggiare: abbiamo raccolto migliaia di firme, terremo duro».

L’obiettivo è vincere le elezioni per proporre il referendum per l’indipendenza del Veneto. «Un programma con un solo punto e che prevede l’esercizio della democrazia» ricorda Vidori. Che aggiunge: «La nostra terra va intesa come un organismo unico, poiché questo siamo, nel senso della sua interezza, ma anche della sua originalità. Andrà valorizzata la formazione delle persone e delle professioni per riempire il contenitore Dolomiti. Sarà fondamentale farlo rapidamente, certamente non con i tempi della politica istituzionale. Soprattutto si dovrà operare senza i lacci e lacciuoli che ci sono imposti e che rendono “impossibile” l’inderogabile scatto in avanti che garantirà la nostra stessa sopravvivenza. C’è la necessità di un t avolo di raccordo tra i rappresentanti delle categorie sociali e professionali, dove ognuno sia disponibile ad un passo indietro per meglio prendere la rincorsa».

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