Vigili urbani, due condanne per 99 euro
La Corte dei Conti sul caso delle multe depositate in ritardo: gli agenti dovranno pagare gli interessi persi dal Comune di Cortina
CORTINA. Novantanove euro di interessi. Si è concluso con due condanne, quattro dichiarazioni di irregolarità contabile e una di regolarità, il procedimento aperto dalla Corte dei Conti nei confronti di sette agenti della polizia municipale di Cortina. La vicenda è quella che vide coinvolto praticamente l’intero corpo dei vigili urbani, stagionali compresi, in servizio a Cortina nell’arco di dieci anni fino al 2013. Diciannove persone indagate in sede penale con l’accusa di peculato, indagine che si chiuse con un non luogo a procedere e il proscioglimento di tutti gli agenti finiti sotto la lente di ingrandimento della procura di Belluno. Fu proprio la procura a segnalare il caso alla Corte dei Conti, per verificare se il comportamento degli agenti avesse causato un danno erariale alle casse del Comune di Cortina.
Il regolamento del Comune ampezzano prevedeva infatti che ogni vigile (nominato anche agente di riscossione) depositasse le somme riscosse in Comune a cadenza trimestrale, oppure quando la cifra riscossa superava i 516 euro (cioè il vecchio milione di lire, visto che il regolamento era in vigore da molti anni). Secondo l’accusa, mossa sia in sede penale che alla Corte dei Conti, i vigili però non erano così tempestivi nel deposito delle somme riscosse, allungando i termini di deposito a volte anche di molti mesi.
Sotto il profilo penale non sono stati ravvisati estremi di responsabilità a carico degli agenti, che sono stati tutti prosciolti, mentre per la Corte dei Conti in due casi sui sette analizzati le irregolarità hanno causato un danno erariale all’ente pubblico, nella misura degli interessi maturati dalle somme trattenute da ogni vigile oltre i termini del regolamento. Nella maggior parte dei casi, infatti, gli agenti versavano le somme riscosse a fine anno.
La condanna più “pesante” è quella a carico di Christian Silla che dal 2010 al 2013 ha riscosso una somma complessiva pari a 2.989,40 euro, soldi che non ha depositato nei termini prescritti dal regolamento. La Corte ha calcolato che, sulla base dei ritardi, Silla va condannato al pagamento di interessi legali per 51,80 euro.
Di poco inferiore la cifra dovuta da Giovanni Del Longo, condannato al pagamento di 47,38 euro, sempre a titolo di interessi sulle somme tardivamente versate. Nel caso di Del Longo e Silla, oltre alla condanna vi è la trasmissione della sentenza alla procura regionale per l’accertamento di ulteriori profili di danno.
Anche nelle sentenze che riguardano Ines De Biasi, Lorenzo Fenzi, Andrea Nenz e Nicola Salvato la Corte evidenzia come ci siano state irregolarità nella gestione contabile, ma di tale lieve entità da evitare sia la condanna che le spese di giudizio. L’unico ad essere risultato regolare è il caso di Stefano De Bona.
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