Vignato si sfila: «Non sarò il candidato»
BELLUNO. «Non sarò candidato alle comunali 2017». Una frase secca, perentoria, che non lascia adito a supposizioni, malintesi, fraintendimenti. Giuseppe Vignato si sfila dalla corsa a Palazzo Rosso. «Negli ultimi giorni è stata data come possibile la mia candidatura alle prossime comunali di Belluno. Si tratta solo di un desiderata del circolo Pd dell’Oltrardo, mai avallato dallo scrivente», precisa Vignato. «Anzi, nelle uniche dichiarazioni rese due mesi fa alla stampa, ho negato qualsiasi disponibilità a partecipare ad eventuali primarie, ed ho invece auspicato l’unità fra Massaro e il Pd».
Una doccia fredda per il circolo di Cavarzano, che aveva avanzato la sua candidatura.
«Il buon Mario Svaluto Moreolo corre sempre (sorride mentre lo dice, ndr). Con lui sono sempre rimasto d’accordo che avrebbe potuto interessarmi la cosa, ma eravamo rimasti ad un “Ne parliamo”. La sua proposta, seppur lusinghiera, non l’ho mai avallata».
Perché?
«Primo perché penso il Pd debba trovare un accordo con Massaro. Secondo perché ho sempre detto che non farò mai le primarie. Terzo perché di queste cose dovrei parlare con il partito democratico, non solo con Svaluto Moreolo».
Il quale, però, sostiene lei si fosse convinto a candidarsi.
«Lui ha sempre insistito che mi candidassi e ha fatto alcune comunicazioni senza avvertirmi e senza concordarle con me. Le recenti dichiarazioni evidenziano da un lato mancanza di rispetto, dall’altro una tattica comunicativa sbagliata e intempestiva, segno di una mancanza di volontà di ricercare l’unità del centrosinistra».
E quel programma che lei ha scritto, firmato e depositato al circolo di Cavarzano?
«Svaluto Moreolo mi ha chiesto di preparare una bozza di indicazioni di un governo ideale della città. Lo avevo già fatto per il convegno del 13 novembre 2015. “Il governo della città”, appunto. Il programma sono quelle note».
Ha spiegato chiaramente la sua posizione al Partito democratico?
«Ho sempre avuto la stessa posizione e l’ho sempre confermata con il segretario del circolo di Cavarzano. Una volta ho parlato anche con Quinto Piol. Mi ha detto “Valuteremo e nel caso farai le primarie”. Io gli ho risposto “Non se ne parla assolutamente”. E gli ho anche detto che dovrebbero fare l’accordo con Massaro».
Perché no alle primarie?
«Le trovo divisive, non utili per una città come Belluno. Va trovato un candidato unitario. Non si può chiedere al sindaco uscente di fare le primarie, suvvia».
Della sua candidatura si parla da due mesi. Perché non ha smentito prima?
«In effetti su questo ho sbagliato ad aspettare».
Si ritira ufficialmente dalla campagna elettorale?
«Non ci sono mai stato in campagna elettorale. Ho sempre detto che avrei valutato una mia candidatura solo dopo l’eventuale fallimento del tentativo di riunificazione con Massaro».
Se il sindaco e il Pd non troveranno l’accordo ci penserà?
«Vedremo, allora».
E come la mette con i sindaci, che hanno chiesto la sua testa in Gsp?
«L’incompatibilità scatta solo in caso di elezione. Mi rammarica si dica questo in via preventiva al sottoscritto, mentre da alcuni anni ciò non valga per il mio pari ruolo in Bim Infrastrutture, che è appunto sindaco del suo Comune. Due pesi e due misure in base alla simpatia politica?».
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