Vignole ancora sott’acqua: «Risolvete questo problema»

Allagati i garage di un condominio e il prato adiacente, collassata una condotta. Maraga: «Da 7 anni chiediamo un intervento, pronti ad andare da un avvocato»



La misura è colma, un po’ come l’acqua che ancora una volta ha allagato i garage e il prato della proprietà adiacente, a Vignole: «Stiamo valutando di adire a vie legali», sbotta Roberto Maraga, proprietario del terreno che viene allagato dalle acque scaricate dal condominio vicino ad ogni temporale. È successo anche martedì sera.

«Sono partito da casa mia per andare a Vignole non appena ho visto che la pioggia era intensa», racconta Maraga. Bisognava mettere al riparo i robot taglia erba, staccare la corrente, mettere al sicuro le attrezzature nelle rimesse. «Smaltisco le acque bianche dei miei terreni con due pozzi perdenti, perché devo subire quelle degli altri?», continua. «Preciso: massima solidarietà agli abitanti del condominio, ma qui c’è un problema e deve essere risolto».

I problemi, in realtà, sono più d’uno. Il condominio è stato costruito a un livello inferiore rispetto alla strada, e inoltre i canali di scarico che corrono nei prati non sono sufficienti a raccogliere tutte le acque meteoriche che vengono convogliate proprio in quel punto della frazione all’estrema periferia del capoluogo: nel tombotto che si trova nel terreno di Maraga arrivano anche le acque che scendono dalla rotatoria lungo la strada regionale, e presto arriveranno anche quelle delle nuove case in costruzione appena prima della rotonda. «Vorrei sapere chi ha autorizzato l’edificazione, chi si è assunto la responsabilità di dichiarare che il canale per lo smaltimento delle acque è sufficiente», prosegue. «Non si può continuare così, se il Comune non risponderà, andremo per vie legali».

Maraga precisa di aver scritto due mesi fa a Palazzo Rosso, via pec, segnalando che la condotta era collassata. «E martedì sera è sprofondata di un altro mezzo metro, in un altro punto. Non ho mai ricevuto risposta alle mail, qui l’unica soluzione è raddoppiare la linea e allargare il tombotto: cosa aspetta il Comune?».

Le risposte date in consiglio comunale «non sono soddisfacenti, perché non dettano una tempistica», conclude Maraga. «Sono sette anni che solleviamo il problema, io e i condomini, ci sono stati tre sopralluoghi e nient’altro. Dire “Prendiamo atto faremo un progetto” non è una risposta accettabile».

Parole che danno il senso dell’esasperazione che si vive a Vignole. Martedì sera i residenti nel condominio vittima di continui allagamenti si sono accorti subito che quella pioggia era troppo intensa. «Abbiamo attivato le pompe (comprate dai cittadini, ndr), meno male che le abbiamo», spiega Michele Fai. «Abbiamo subito portato via le macchine dai garage, l’acqua stava già entrando».

Pochi centimetri, meno di dieci, ma sufficienti a danneggiare elettrodomestici e materiali. Ormai i residenti si sono attrezzati: nulla poggia a terra, il pellet è collocato sopra bancali per salvarlo dall’acqua. «Non si può vivere così», continua Fai. «Quando attivi le pompe devi sempre controllarle, devi stare lì, non dormi sereno. E se il temporale arriva di notte, o quando sei in vacanza? Stiamo sempre in apprensione».

«Ho sentito la risposta dell’assessore Giannone, dicono che cercheranno di rimediare», conclude. «Ma noi speriamo che questo progetto, fra tutti quelli che devono essere fatti, diventi la priorità. Qui andiamo sott’acqua ogni volta che piove». —



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