Vignole va ancora sotto acqua, i residenti ormai sono esasperati
BELLUNO. Cortili allagati, piccoli smottamenti. Ogni qualvolta piove con una certa intensità, non mancano i danni. È successo anche ieri, nelle zone di Vignole e ai Casoni. Sulla strada bianca che collega Casoni a Mas sono scivolate pietre e fango sull’onda di un forte acquazzone, senza coinvolgere auto o persone. I vigili del fuoco sono intervenuti alle 16.30 per rimuovere il materiale e ripristinare la sicurezza in strada. Una corsia transitabile, oggi si procede col ripristino totale.
È andata peggio a Vignole, dove gli abitanti nel residence Sole hanno dovuto armarsi di santa pazienza e tirare fuori le pompe private per eliminare l’acqua che aveva completamente invaso il piazzale davanti ai garage, rischiando di entrare anche nelle taverne sottostanti. Una situazione che si ripete spesso, e che sta esasperando i residenti.
La zona è quella della lottizzazione vicino alla rotatoria del Mas. Le case sono in comune di Belluno, al confine con quello di Sedico. «Ci sentiamo gli ultimi degli ultimi», racconta uno dei residenti. «Sarà la quinta o sesta volta che ci allaghiamo. Le nostre case sono state costruite un po’ troppo in basso, come ci ha spiegato il tecnico che abbiamo incaricato per cercare di risolvere il problema. Quando la tubatura comunale va in piena l’acqua torna indietro».
I residenti hanno effettuato alcuni lavori negli anni, hanno fatto installare valvole di non ritorno e sono sempre pronti a montare le paratie per tenere lontana l’acqua, ma non sempre questi accorgimenti sono sufficienti. C’è un problema idraulico legato agli scarichi a valle della lottizzazione e fino a quando non sarà risolto si rischieranno sempre allagamenti. «Più volte abbiamo inviato segnalazioni al Comune di Belluno», continua il residente a Vignole, «ma non abbiamo risolto nulla. Il tecnico che abbiamo incaricato ci ha suggerito di canalizzare il nostro scarico a valle del punto in cui si incrocia con il tombinato a cielo aperto, speriamo che il Comune ci dia una mano». Nel frattempo si spera. Ogni volta che piove si guarda il cielo e si corre a casa, anche lasciando il lavoro, per mettere in salvo le auto e le taverne. «Ci sono persone che non parcheggiano più in garage, per non rischiare», prosegue l’uomo. «A me è capitato di buttare via alcune cose che avevo in taverna, dopo un allagamento. È difficile vivere così». Anche perché gli episodi non sono rari. L’ultimo allagamento risale a gennaio. E tutta la lottizzazione era andata sott’acqua quando era esondato il rio Val Fontana, che aveva creato tanti problemi al Mas. «Siamo stanchi e speriamo di riuscire a risolvere il problema», conclude l’uomo. Sono otto le famiglie direttamente coinvolte, ma attorno ne vivono molte altre. Il conto complessivo arriva ad una quarantina.
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