Vigo di Cadore, si stacca una valanga: un morto e un ferito

Erano partiti in quattro, tutti cadorini, salendo dalla pista di Casera Razzo. La vittima è Luciano Mazzier, 51 anni, di Calalzo

VIGO DI CADORE - È di un morto e un ferito grave il bilancio della valanga caduta ieri mattina a Casera Razzo, nel comune di Vigo di Cadore. Luciano Mazzier, 51 anni residente a Calalzo di Cadore e Rolando Milanese facevano parte di un gruppo di quattro persone che ieri mattina sono partite per un’escursione con le pelli in direzione Cima di Sala.

Dopo aver lasciato l’auto nei pressi di Baita Ciampigotto, i quattro, tutti cadorini, sono saliti lungo la pista da sci di Casera Razzo poco prima dell’apertura degli impianti delle 9, per poi proseguire fuori pista e dirigersi dall’altra parte del versante, fuori dalla vista di chi li osservava salire da Sella Ciampigotto.


L’incidente è avvenuto a quota 1.700 metri, nella fase di discesa, quando i quattro amici sono usciti dalla zona protetta dagli alberi e hanno iniziato ad affrontare un canalino per attraversarlo e portarsi dalla parte opposta della montagna.


Il primo ad attaccare il canalino è stato Mazzier, seguito da Milanese, ma i due non hanno fatto molti metri perché, proprio mentre percorrevano la loro via con gli da alpinismo ai piedi, il fronte nevoso si è mosso e una valanga larga tra i venti e trenta metri è scesa nel canale per un centinaio di metri, travolgendo entrambi gli alpinisti.


I due rimasti indietro, Tiziano Favero del 1961 e Debora Cian del 1976, entrambi cadorini, hanno assistito a tutta la scena e sono subito corsi a prestare i primi aiuti ai due compagni di escursione. Per Mazzier non c’era nulla da fare, ma Milanese è stato salvato proprio da loro, che per chiamare il Suem 118 hanno dovuto tornare indietro. Nell’intera zona infatti le comunicazioni sono pressoché impossibili: nessun segnale telefonico per chilometri e nessun ponte radio attivo.


Favero, rimasto illeso, tornando verso valle ha incontrato un volontario del Soccorso Alpino che prestava servizio in pista e che è riuscito a comunicare via radio l’essenziale per mettere in moto i soccorsi.
Il maltempo però ha impedito all’elicottero di alzarsi in volo e le squadre dei soccorritori sono dovute intervenire via terra, nonostante il pericolo di ulteriori distacchi fosse tutt’altro che superato.

Sul posto sono arrivati in molti: il Soccorso Alpino con l’unità cinofila della stazione del Centro Cadore e tutte le altre del Cadore, la Guardia di Finanza con due pattuglie della stazione di Auronzo che dipende dalla compagnia di Cortina, il Corpo Forestale dello Stato con uomini e mezzi sia del nucleo del Soccorso Alpino Forestale sia con uomini della stazione di Auronzo, i vigili del fuoco e i carabinieri di Vigo che stanno conducendo le indagini.


Per tutto il tempo dell’intervento, che si è protratto fino a metà pomeriggio, ai soccorritori è stato quasi impossibile parlare con i rispettivi comandi, proprio a causa del buco nelle comunicazioni. A poche ore dalla valanga, il magistrato di turno ha messo la salma di Mazzier a disposizione della famiglia, ma i carabinieri indagano per accertare eventuali responsabilità nell’accaduto. Ieri infatti, in tutto il bellunese era stato diffuso l’avviso per il pericolo di valanghe di grado 4 su 5, cioè forte probabilità di distacco anche con debole sovraccarico.


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