Vincoli ambientali: Auronzo va al Tar e il Comelico presenta delle osservazioni
BELLUNO
Scade il 7 ottobre il termine per la presentazione delle osservazioni al decreto del Ministero dei Beni Ambientali che impone nuovi vincoli paesaggistici ai Comuni di Auronzo e del Comelico. La contrarietà degli enti locali è massima; le Comunità si sono espresse anche con manifestazioni pubbliche. . La Regione ha già recapitato a Roma il suo “niet”, severo, con tanto di delibera, perché – come spiega l’assessore all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin – «di vincoli ne abbiamo fin troppi e lo testimonia lo spopolamento delle terre alte». I sindaci sono, ovviamente, tutti contrari ma hanno intrapreso strade diverse di opposizione.
Tatiana Pais Becher, prima cittadina di Auronzo, ha deciso di rivolgersi subito al Tar del Lazio attraverso un ricorso e ha chiesto la consulenza di uno dei massimi esperti in materia del Veneto, l’avvocato Bruno Barel. «Ho deciso di procedere – spiega Pais Becher – perché, nel caso del mio Comune, il provvedimento sarebbe fatale: condannerebbe infatti Auronzo e Misurina alla marginalità». I sindaci del Comelico, invece, hanno deciso, per il momento, di presentare le osservazioni, riservandosi di fare ricorso in un secondo tempo.
Hanno chiesto, per questo, la consulenza dello studio “Steccanella” di Vittorio Veneto. La prospettiva è molto delicata. In ballo, da una parte ci sono i vincoli, dall’altra il collegamento sciistico tra il Comelico Superiore e la Val Pusteria. I due temi sono distinti ma nei fatti si incrociano. È proprio nel pieno del dibattito sugli impianti, la primavera scorsa, che è esploso il “caso-vincoli”, come se la Soprintendenza di Venezia e il Ministero dei Beni Ambientali e Culturali volessero trovare una soluzione per il progetto sciistico, blindandola con ulteriori protezioni.
Nessuno lo conferma ma tutti rilanciano i rumors provenienti da Roma che danno per imminente il superamento dell’impasse sul collegamento tra la Val Grande e Passo Monte Croce Comelico, dopo anni di rinvii tecnici e politici. Al tempo stesso, però, si danno per confermati i vincoli, dal momento che il precedente Governo o, più precisamente, il precedente ministro dei Beni Culturali, Bonisoli, ha istituzionalizzato l’iter per l’imposizione degli stessi.
Roger De Menech ha già contattato il nuovo ministro, Dario Franceschini, per sottoporgli l’intera problematica. «Per la verità – informa De Menech -, a Franceschini avevo parlato ancora quando era semplice parlamentare, ma era al corrente della situazione per essere stato, in precedenza, al vertice di quel ministero. A Franceschini avevo spiegato che le terre alte, sottoposte ad un gravissimo processo di spopolamento, spesso causato dalle pesanti norme ambientali che ipotecano lo sviluppo, non potevano essere sottoposte ad ulteriore pressione. Ora aspetto l’incontro con il nuovo ministro per capire esattamente che cosa sia possibile fare».
In Comelico nessuno si illude di poter ottenere l’autorizzazione per le piste e gli impianti di risalita e, allo stesso tempo, zero vincoli. Gli impianti vengono ritenuti indispensabili per mantenere i residenti in quota, quindi tutti i sindaci li danno per irrinunciabili. Qualche mediazione viene ritenuta possibile sui vincoli, specie all’esterno dei paesi. Per contro, ad Auronzo, l’amministrazione Pais Becher è determinata a dire un no “senza se e senza ma”. —
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