Vincoli sul Comelico, ecco quali potrebbero essere le imposizioni

Regole minuziose per i parcheggi, le insegne dei negozi, le pavimentazioni. Bandite le linee elettriche aeree



«Tutti i segni del paesaggio naturale di riferimento che costituiscono emergenze di forte richiamo visuale, quali i profili delle montagne, i versanti rocciosi e i ghiaioni, le incisioni torrentizie, gli alvei fluviali e gli altopiani, non dovranno essere interessati da costruzioni che ne pregiudichino la percezione panoramica d’insieme».

Questa una delle tante prescrizioni paesaggistiche con le quali dovranno fare i conti i Comuni di Comelico Superiore, Danta, San Nicolò Comelico, Santo Stefano di Cadore, San Pietro di Cadore e Auronzo, qualora il ministero dei Beni ambientali riuscisse ad imporre le misure richieste dalla Soprintendenza, attraverso la Regione.

Per quanto riguarda la viabilità, nel dossier che i sindaci stanno esaminando si legge, tra l’altro, che gli eventuali nuovi tracciati viari dovranno adattarsi alle caratteristiche morfologiche del paesaggio attraversato, nel rispetto delle visuali panoramiche e dei caratteri distintivi del contesto di riferimento.

«Si dovranno minimizzare le operazioni di sbancamento e di riporto del terreno», si scrive ancora, «e prevedere adeguate forme di raccordo delle scarpate con le zone adiacenti, privilegiando tecniche proprie dell’ingegneria naturalistica».

Laddove necessarie, le murature di sostegno e contenimento – è uno degli altri passaggi più discussi – dovranno essere rivestite in materiale lapideo, faccia a vista, con giunti arretrati. Severe anche le norme per le insegne e i cartelloni pubblicitari. Non sarà ammessa l’installazione di questi elementi in contesti di elevata naturalità ed alto valore eco-sistemico, soprattutto là dove è scarsa l’antropizzazione.

Nei paesi, invece, possono starci ma dovranno avere dimensioni contenute.

Severe norme di limitazione anche per le insegne commerciali: «Non potranno, in ogni caso, costituire interruzione di decorazioni, fregi, marcapiani o parti strutturali della tipologia dell’edificio».

Nessuna nuova edificazione nei contesti ancora integri. Là dove possibile, i nuovi edifici dovranno garantire un armonico inserimento nel contesto paesaggistico di riferimento. I Comuni dovranno prestare massima attenzione alla realizzazione di nuovi parcheggi; questi saranno ammessi in aree non antropizzate solo qualora non comportino «effetti detrattori nella percezione delle qualità del contesto». Sarà in ogni caso vietata l’impermeabilizzazione del suolo.

Le pavimentazioni potranno essere realizzate con l’utilizzo di materiali naturali, elementi forati idonei alla crescita del manto erboso ed asfalti ecologici. Campeggi ed aree di sosta attrezzate saranno consentite a condizione che non interferiscano con le visuali da e verso componenti di valore paesaggistico. Eventuali sbancamenti del terreno, però, dovranno essere minimi, così pure il taglio degli alberi. Durante i periodi di non funzionamento dei campeggi, dovrà essere rinaturalizzato il sito.

Ma ecco un limite – uno dei pochi – che i Comuni potrebbero accettare. «È fatto obbligo di interrare le linee elettriche di alta e media tensione, salvo che non sussistano condizioni oggettive di impossibilità di questo intervento».

Massima severità anche per gli impianti di telefonia mobile o, comunque, per i ripetitori; vanno ricollocati anche quelli che già creano impatto. —


 

Argomenti:vincolicomelico

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi