Violentata e separata non ha il mantenimento

SAN VITO. Maltrattata, violentata e adesso anche trascurata. L’ex marito è già stato condannato a cinque anni e quattro mesi più 10 mila euro di risarcimento per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale e adesso rischia un’altra condanna per violazione degli obblighi di assistenza familiare.

Uno dei tanti casi esaminati ieri dal giudice Feletto. In sede di separazione, il giudice aveva stabilito il versamento di un assegno di mantenimento di 300 euro al mese. In un secondo momento l’importo è sceso alla metà e, più di recente, l’uomo aveva chiesto una revoca, che però non dovrebbe essere stata accordata.

Di sicuro non ha mai versato niente, rendendo ancora più penosa la vita della ex coniuge, che nel 2016 ha presentato la querela ed è tornata nello studio dell’avvocato Fioraso per una nuova costituzione di parte civile. L’imputato è difeso da Gasparin.

Tanto per cominciare, Feletto ha raccolto le liste dei testimoni da ascoltare e rinviato al 14 aprile, quando il giudice onorario Berletti provvederà al calendario dei successivi appuntamenti in aula.

La vicenda della coppia di San Vito aveva fatto parecchio scalpore. Il momento peggiore della convivenza cadde nel giugno 2015. Dopo gli insulti più abusati nei confronti della donna, la domanda senza risposta «quando muori?» e anche delle percosse. Infine, un assalto fisico molto più pesante e grave. Lei si sta lavando e non può che essere nuda sotto la doccia. Secondo il suo racconto in aula, il futuro imputato ha iniziato a strusciarsi.

Adesso ci sarebbero gli alimenti da pagare. —

Gigi Sosso

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