Violenza sessuale, agente assolto
BELLUNO. Nessuna prova, nessun testimone, scarsa affidabilità della parte civile e suo interesse diretto ad ottenere un beneficio dalla denuncia. È stato assolto un agente di polizia penitenziaria (difeso dall’avvocato Francesco Fontana) in servizio nel carcere di Baldenich, accusato di violenza sessuale aggravata dalla posizione d’autorità nei confronti di un uomo detenuto nel reparto trans.
La denuncia risale al 2013 e la difesa dell’agente ha scelto il giudizio con il rito abbreviato, che si è concluso ieri con la sentenza del giudice Vincenzo Sgubbi, pubblico ministero Simone Marcon. Secondo l’accusa, l’agente avrebbe costretto il detenuto a praticargli del sesso orale e poi a subire penetrazione anale. Il fatto, sempre secondo il detenuto, sarebbe avvenuto al rientro dall’ora d’aria, quando gli agenti accompagnano in cella chi è stato in cortile. Nel corso delle indagini, è stato organizzato un incidente probatorio e sono state raccolte diverse testimonianze, tutte orientate ad escludere che il fatto fosse davvero avvenuto. In seguito alla denuncia, inoltre, il detenuto chiese e ottenne di essere trasferito a Firenze e la teoria della difesa è che il trans straniero abbia inventato la storia, proprio per ottenere il beneficio di lasciare Baldenich, struttura nella quale si trovava male.
Durante l’incidente probatorio e la sua testimonianza, il detenuto si è inoltre contraddetto più volte, mostrando difficoltà nel raccontare del presunto stupro con linearità e coerenza, elementi che hanno portato a dubitare dell’autenticità delle sue affermazioni.
Ieri mattina il rito abbreviato si è concluso con l’assoluzione con formula piena, cioè perché il fatto non sussiste. Non si esclude l’accusa di calunnia nei confronti del detenuto.(i.a.)
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