Violenza sessuale, prof delle superiori a giudizio
CORTINA. Violenza sessuale in palestra. Aggravata perché commessa su tre studentesse minorenni, per di più nell’ambito scolastico. Un professore di educazione fisica del centro Italia, che insegnava in un istituto superiore di Cortina, è stato rinviato a giudizio dal gup Montalto. La prima udienza del dibattimento è stata fissata per il 26 ottobre, di fronte a un collegio di giudici. I suoi difensori Ponti e Riccitiello hanno scelto di giocarsela in aula, invece che con un’altra soluzione; e avranno senz’altro le loro buone ragioni. Due delle tre studentesse - all’epoca dei fatti di età compresa tra i 15 e i 16 anni - si sono costituite parte civile con l’avvocato Hofer: è il segnale di una richiesta di risarcimento dei danni.
I fatti contestati dal pubblico ministero Marcon risalgono all’ottobre di due anni fa. Le ragazze sono in tuta, come in una qualsiasi ora di ginnastica; e non ritengono, per questo, di essere più provocanti. Sono giovani e magari anche molto carine, ma senza dubbio interessate ai compagni di scuola o comunque ai coetanei, non certo a un insegnante che comincia ad avere una certa età. Sono descritte anche come molto più sveglie delle sedicenni di qualche generazione prima, ma non potevano aspettarsi lo stesso quello che è successo.
Secondo quanto racconta la loro denuncia, capita che una di loro si senta appoggiare una mano sulla spalla. Se tutto si fermasse lì, niente di male, ma quelle dita scivolano improvvisamente su un seno. Nella stessa mattinata, altre due stanno raggiungendo lo spogliatoio femminile e il professore avrebbe palpeggiato il loro lato B, davanti alla porta d’ingresso. Secondo loro, si tratta di una violenza sessuale inaccettabile, mentre l’uomo considera quel contatto del tutto casuale. Non era una mano morta, insomma, al massimo un tentativo di convincerle ad accelerare l’uscita, senza cattivi pensieri o cattive azioni.
Niente di erotico, è la sua tesi, tanto più che entrambe potrebbero essere sue figlie.
Dopo questi episodi, risulta che il professore sia stato sospeso quando ormai mancavano pochi anni alla pensione. La vicenda è arrivata ieri nell’auletta delle udienze preliminari al terzo piano del palazzo di giustizia di Belluno e il giudice per le udienze preliminari ha accolto la richiesta della procura della Repubblica, mandando a giudizio l’uomo.
Si farà dunque un processo per il reato di violenza sessuale. La prima data, quella dell’udienza filtro nella quale produrre le liste dei testimoni, è stata messa in calendario per il 26 ottobre. Scontato un rinvio per l’assunzione delle prove: da capire se breve oppure all’anno successivo.
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