Violenze in famiglia a Feltre: allontanato

Trentenne feltrino accusato di maltrattamenti a mamma, nonna e fratello: non potrà più avvicinarli

FELTRE. È stato allontanato da casa dopo un anno di minacce, maltrattamenti e vessazioni nei confronti della madre, della nonna e del fratello, con aggressioni e gesti pesanti – come quello di staccare di continuo la corrente e l’acqua – che avevano reso un inferno la vita in famiglia.

La vicenda ruota attorno ad un 32enne feltrino, raggiunto da un’ordinanza cautelare decisa dall’autorità giudiziaria sulla base degli elementi raccolti dai carabinieri del nucleo investigativo di Belluno e della compagnia di Feltre.

Quando la misura è stata colma e i familiari non ce l’hanno più fatta a sopportare, infatti, si sono rivolti ai carabinieri e alla procura della Repubblica. Ed è stata l’autorità giudiziaria a fa scattare nei confronti del trentenne – in attesa che l’indagine penale faccia il suo corso – la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese.

Secondo la ricostruzione della vicenda tracciata dai carabinieri con gli esiti delle prime indacini, la vicenda si è trascinata per un anno, dal febbraio 2017 almeno fino a febbraio di quest’anno.

Il trentenne avrebbe maltrattato la nonna, la mamma e il fratello compiendo nei loro confronti ripetute violenze fisiche e psicologiche.

Tanto da creare condizioni di vita nell’abitazione che gli investigatori definiscono “penose”, innescando un clima di terrore tra i familiari.

Il trentenne non avrebbe infatti risparmiato nulla ai congiunti: minacce di morte, aggressioni, violenze alla nonna e alla madre, minacce ed aggressioni anche al fratello che è stato costretto a rivolgersi alle cure dei medici.

E poi il continuo staccare la corrente elettrica e chiudere l’erogazione dell’acqua nell’abitazione, un comportamento che ha reso ancora più pesante la convivenza.

Fino a quando, appunto, i familiari non ce l’hanno fatta più ed hanno scelto di chiedere aiuto ai carabinieri.

La segnalazione di una situazione di violenza domestica riconducibile anche alla violenza di genere ha fatto mettere in moto la macchina, già rodata, dell’Arma bellunese.

Il nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Belluno, infatti, si è da tempo attrezzato per far fronte, in collaborazione con la procura della Repubblica e i colleghi degli altri comandi sul territorio, a questo genere di situazioni. Situazioni pesanti per le vittime e delicate da gestire, che richiedono particolari attenzioni: servono delicatezza, spazi tranquilli, personale preparato ad aiutare chi si trova a vivere in una realtà di violenza domestica.

I militari del nucleo investigativo di Belluno e quelli della compagnia di Feltre, dunque, hanno fatto partire le indagini raccogliendo i primi elementi che hanno fatto emergere la serietà della situazione. Ed è scattata così la misura cautelare, che vieta ora al trentenne di avvicinarsi ai familiari che cercano di ritrovare la serenità.

Stefano De Barba

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi