Visite gratuite agli atleti: patteggia il massaggiatore
BELLUNO. Patteggia il massaggiatore del Ripa Fenadora. Anzi, l’ex, perché quando la Procura della Repubblica ha aperto l’inchiesta “Triage” sul Pronto soccorso, Marco De Din si è dimesso. Ha lasciato la squadra di calcio di serie D e si occupa di altro. Il suo avvocato difensore Enrico Rech ha concordato la pena di 14 mesi per esercizio abusivo della professione di fisioterapista e ricettazione di farmaci in confezione ospedaliera con il pubblico ministero titolare dell’indagine Katjuscia D’Orlando, che ha dato il suo benestare. L’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari è stata fissata per il 27 novembre: «Ha confessato e mi è sembrato pentito di quello che gli viene attribuito», spiega D’Orlando, «ha presentato le proprie dimissioni e non lo rifarà sicuramente. Ecco perché ho accettato la richiesta di patteggiamento».
Per gli altri quattro indagati, in collaborazione con il Nucleo anti sofisticazione dei carabinieri di Treviso, ci sarà una richiesta di rinvio a giudizio, dopo che hanno ricevuto l’avviso di fine indagini e hanno nominato a loro volta un legale di fiducia. Sono i medici del pronto soccorso Marco Sommavilla e Gabriella Guerriero; il primario Giovanni Gouigoux e l’infermiere Roberto De Carli. Sommavilla è accusato di truffa aggravata, abuso d’ufficio (in concorso con De Carli) e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in certificati. Guerriero di truffa aggravata e Gouigoux di omessa denuncia.
Una trentina gli sportivi, tra calciatori e pallavolisti, che si sono rivolto al Pronto soccorso, senza pagare nemmeno il ticket della visita o dell’esame, perché venivano dimessi da Sommavilla, che lavora anche nel poliambulatorio privato Bellmed, con il codice verde invece che con quello bianco. Si permettevano di chiedere se ci fosse qualcosa da pagare, sentendosi rispondere che era tutto gratuito. E allora si fidavano, una volta soddisfatto questo scrupolo. Non sono emerse responsabilità a loro carico. Erano infortunati e andavano curati. Non sono emerse responsabilità a loro carico. Esattamente come per le due società sportive, le cui sedi sono state perquisite. Il Ripa Fenadora aveva la Guerriero come medico sociale e De Din come massaggiatore. Non era tenuta a sapere che la preziosa dottoressa aveva un rapporto in esclusiva con l’Usl e non poteva svolgere questo ruolo in ambito sportivo, anche perché questa esclusiva con l’Unità sanitaria locale le permetteva di avere i previsti benefici economici. E anche la Pallavolo Belluno era all’oscuro di tutto.
Mentre secondo la procura, Gouigoux sapeva quello che succedeva in pronto soccorso. Ne è certa, eppure il primario non ha denunciato una situazione illegale: queste visite illeciute per gli sportivi clienti del poliambulatorio Bellmed, con falsificazione dei certificati medici, in maniera da non pagare il costo del ticket. Codice verde, potete andare.
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