Visite gratuite ai suoi paesani e un’operazione a pagamento
AGORDO. Visite gratis e senza prenotazione ai paesani. Soldi per un'operazione a un giovane atleta. È partito il processo ad Alberto Scorrano, il primario di Ortopedia dell'ospedale di Agordo, che è accusato di abuso d’ufficio e tentata concussione per induzione.
Il medico salernitano è difeso dall’avvocato Casciarri, mentre le parti offese sono l’Usl 1 e il padre del ragazzino, che doveva essere operato ma a pagamento. L’udienza filtro celebrata dal collegio Coniglio, Scolozzi e Cittolin è serviva a capire se c’erano questioni preliminari, ma soprattutto a raccogliere le liste dei testimoni. In quella del pubblico ministro Pavone, ne è stato depennato uno, ad ogni modo i primi dieci saranno ascoltati nell’udienza del 16 novembre, alle 9.30. Già fissata anche quella del 30 novembre, giusto un’ora dopo.
Due le circostanze addebitate al medico. La prima è quella che ha scatenato le indagini. Il 13 novembre di tre anni fa un giovane atleta che aveva bisogno di un’operazione si è rivolto all’ospedale di Agordo, vista la buona fama di cui Scorrano godeva negli ambienti sportivi. Finisce la visita e il medico spiega al padre del minore che l'intervento si può fare, ma ci vogliono dei soldi: tra i due e i tremila euro. Questo insospettisce l'uomo, che chiede spiegazioni alla direzione medica. Scorrano ha ripetuto la richiesta di denaro anche nella seconda visita di cinque giorni dopo, ma senza avere un euro.
Nel gennaio 2009, il primario aveva scelto il rapporto di lavoro esclusivo in ospedale, pertanto le norme gli vietavano di esercitare l'attività chirurgica in regime di libera professione, sempre all'interno dell'ospedale.
Violando queste norme, Scorrano avrebbe commesso anche abuso d'ufficio, visitando numerose persone del suo paese di origine, tra l'agosto 2012 e il dicembre 2013, ma anche in ospedale ad Agordo, senza passare per la preventiva prenotazione al centro unico e senza che i pazienti pagassero la visita.
Secondo la procura, l’ortopedico avrebbe intascato direttamente il denaro oltre ad agevolare i propri pazienti “privati”, persone che sono state ricoverate e curate con tempi velocissimi rispetto alla media, senza la necessità di passare per i canali istituzionali e le liste d’attesa, con precedenza rispetto agli altri.
In undici casi, Scorrano avrebbe fatto ricoverare persone del suo paese, Casal Velino, senza che queste fossero mai state visitate in ospedale, né avessero prenotato delle visite. Il tutto a danno dell’ospedale di Agordo e dell’Usl 1 e con ingiusto vantaggio per il medico, perché per l’accusa i soldi delle visite venivano intascati da lui. Scorrano ha chiesto il rito immediato, saltando la preliminare e aspetta novembre.
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