Visite illegali: medico patteggia, tre rinvii a giudizio
BELLUNO. Triage: un patteggiamento e tre rinvii a giudizio. Il secondo patteggiamento, perché il massaggiatore sportivo Marco De Din aveva già concordato un anno e due mesi, con pena sospesa, per esercizio abusivo della professione e ricettazione. Ieri ha chiesto e ottenuto l’applicazione della pena al giudice per le udienze preliminari Montalto il medico del Pronto soccorso del San Martino, Marco Sommavilla, che invece doveva rispondere di truffa aggravata, abuso d’ufficio e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in certificati.
L’uomo - che svolgeva anche attività libero professionale, come medico sportivo della Bellmed, un indirizzo sicuro per molti sportivi, oltre che di medico sociale di almeno un paio di società - utilizzava il Pronto soccorso quasi come una sorta di succursale del proprio studio, sottoponendo a visite ed esami strumentali specialistici gli atleti suoi clienti privati, anche con l’utilizzo delle apparecchiature, senza far pagare nulla. Questo era possibile grazie alle dimissioni dal reparto in codice verde.
I suoi legali Addamiano e De Biasi hanno spiegato la scelta di patteggiare con «una grande sofferenza del medico, dopo quello che è stato un eccesso di zelo, al massimo una leggerezza. Il dottor Sommavilla rimane una persona perbene, al quale non hanno trovato nemmeno un euro, che non fosse stato guadagnato in maniera legittima. Ha preferito uscire così dal processo e adesso sta lavorando ad Agordo».
Rinviati a giudizio e pronti al dibattimento in aula per il gennaio dell’anno prossimo, di fronte a un collegio di tre giudici, l’infermiere Roberto De Carli, che è accusato di abuso d’ufficio in concorso con Sommavilla (avvocato Coppa); il primario Giovanni Gouigoux per omessa denuncia (Maraviglia e Massimiliano Paniz); la dottoressa Gabriella Guerriero per truffa aggravata (Dalle Mule). Gouigoux sapeva come funzionava, ma non avrebbe denunciato l’illecito all’autorità giudiziaria o a un’altra autorità con la quale doveva confrontarsi. Guerriero faceva anche il medico sociale della squadra di calcio del Ripa Fenadora, pur avendo un rapporto esclusivo con l’Usl 1. Secondo l’accusa, ha nascosto al datore di lavoro questa attività di libera professione, dal settembre 2012 all’aprile 2014: in tutto 14 partite in casa della società di serie D e il derby di Coppa Italia con il Belluno del 23 ottobre di tre anni fa. Le prestazioni allo stadio sono state pagate, anche se magari in maniera simbolica, ma il beneficio economico riguardava soprattutto il pagamento dell’ente pubblico per il suo rapporto.
Le indagini del Nas dei carabinieri di Treviso, coordinato dal sostituto procuratore D’Orlando, hanno riguardato le visite illegali al Pronto soccorso del San Martino a calciatori del Ripa Fenadora e volleysti della Pallavolo Belluno di serie C. Clienti del poliambulatorio Bellmed. I referti medici venivano falsificati, per non pagare il ticket dovuto, come invece è previsto dal codice bianco.
Tutto è partito da Sommavilla e si è esteso agli altri sanitari e al massaggiatore che somministrava medicine e sottoponeva a terapie i giocatori infortunati, pur non avendo alcuna abilitazione sanitaria. Nella sua casa, aveva allestito uno studio abusivo, che è stato sequestrato, oltre alle apparecchiature e ai farmaci provenienti dagli ospedali di Feltre e Belluno. Confezioni ad uso esclusivo ospedaliero di provenienza delittuosa e recuperati da dipendenti, che si sono macchiati di furto o peculato.
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