«Vogliamo la pace, vera e duratura»

VALLE DI CADORE. «Tre anni fa, parlando in questa medesima cerimonia che vuole ricordare i dispersi del Cadore e di Cortina, la guerra ci sembrava una cosa lontana che non dovesse più tornare», «purtroppo non è così e i focolai di guerra che allora ci sembravano tanto distanti, ora sono qui in Europa, in quella Ucraina che solo due anni fa era stata al centro dei campionati Europei di Calcio». Con queste parole il sindaco di Valle di Cadore Bruno Savaris parlando al termine della Santa Messa celebrata nell’ambito della giornata del disperso in guerra. «Per questo» continua il sindaco, «la cerimonia di questa terza domenica di settembre, che intende ricordare chi ha dato tutto per la patria, sta assumendo un nuovo significato: basta con le guerre, vogliamo la pace, una pace vera e duratura».
La cerimonia, svoltasi sotto l’ala del monumento “Fiamma della speranza”, costruito dall’amministrazione di Valle in località Battaja, ha visto la presenza delle associazioni combattentistiche e d’arma, del medagliere dell’associazione Nastro Azzurro del Cadore, di quello dell’associazione nazionale Dispersi in guerra, delle associazioni di volontariato, dei vigili del fuoco e di molte autorità, tra le quali il vicepresidente del consiglio regionale Matteo Toscani e dei sindaci di Valle Bruno Savaris e di Pieve Maria Antonia Ciotti. Prima d’iniziare la funzione religiosa, i due sindaci, con tutti i presenti sull’attenti, hanno deposto una corona d’alloro sulla targa che ricorda i dispersi di tutte le guerre. Poi subito in apertura della cerimonia il parroco di Valle, don Vito De Vido, ha voluto ricordare ai presenti che i molti dispersi in terre lontane non sono scomparsi solo per difendere la patria lontana ma si sono battuti per difendere quanto ci sia di più caro nella vita di una persona: la propria famiglia e la propria terra.
Il monumento che il Comune di Valle ha realizzato in una zona straordinariamente panoramica lungo il tragitto che porta al rifugio Costapiana e alla chiesetta di San Dionisio, raccoglie il ricordo di oltre cento dispersi cadorini nelle varie guerre combattute sui fronti europei. Un elenco completo ancora oggi non esiste, anche se un grande passo avanti è stato fatto dalla Magnifica Comunità di Cadore nel 2011 presentando la seconda edizione, curata dal vicepresidente Emanuele D’Andrea, di un’opera che contiene l’elenco che si presume completo dei dispersi e dei caduti in guerra. (v.d.)
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