Vola in auto a pochi metri dal lago di Santa Croce

Una bellunese di 66 anni esce di strada e si ferma nel boschetto prima della riva. La salva l’ambulanza del Suem e al recupero dell’utilitaria provvedono i pompieri

BELLUNO. Un pericoloso tuffo sulla riva del lago. Piove forte sabato notte e la strada d'Alemagna, che costeggia lo specchio di Santa Croce è viscida, come se qualcuno l'avesse lavata con il sapone. E' tardi e una donna bellunese di 66 anni sta viaggiando verso il bivio della Secca, quando perde il controllo della sua Daewoo Matiz Planet e finisce fuori strada, in un tratto non protetto adeguatamente dal guard rail. Fortunata che sotto la statale c'è un boschetto prima della spiaggia, nel quale riesce in qualche maniera a fermarsi, senza arrivare fino all'acqua. Sarebbe probabilmente stata la sua fine, perché l'invaso è grosso, anche se nel pomeriggio l'Enel aveva provveduto a svuotarlo in maniera controllata, anche per la piena del torrente Rai. Una telefonata al centralino del Suem 118 e si mette in moto la macchina dei soccorsi, che coinvolge anche i vigili del fuoco di Belluno e la polizia stradale. La donna viene estratta e portata in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale San Martino, dove le vengono riscontrate ferite di media gravità. «E’ andata bene», dice sottovoce un poliziotto, «pochi metri e sarebbe finita dritta nel lago, con le conseguenze che si possono immaginare».

Mentre lei si sottopone a tutti gli esami medici necessari, i pompieri si fanno strada tra gli alberi, illuminati da un riflettore montato sul tetto del camion. Bisogna riportare la piccola utilitaria grigia sulla carreggiata e serve una via di fuga. Non c'è traffico, quando è ormai mezzanotte, ma ci sono una pattuglia di poliziotti e una vettura dell'Anas, l'ente che gestisce la via di comunicazione. Inevitabile il senso unico alternato, ma senza disagi o tempi di attesa. Si passa tranquillamente, al massimo si butta un’occhiata, per capire cosa può essere successo. Arriva il carro attrezzi della ditta De Cesero: il tempo di sistemare il gancio del verricello nell’apposito buco della carrozzeria e la vettura sale lentamente oltre il paracarro, facendosi strada tra gli arbusti e quasi strisciando sull’erba. In cima al pendio, l'aspetta un’intera squadra di vigili del fuoco per rimetterla di peso sull'asfalto e, quindi, sul mezzo di soccorso. Direzione carrozzeria. Avrà bisogno di un bel po’ di stucco per tutta una serie di riparazioni. Un intervento tanto lungo quanto accurato, in una notte da lupi, sotto una pioggia fredda e instancabile, resa appena meno fastidiosa dai caschi protettivi.

Secondo i paramedici del Suem 118, la donna dovrebbe cavarsela in pochi giorni di prognosi, malgrado le tante botte che deve avwer preso, sballottata all'interno dell’abitacolo della piccola autovettura. Niente in confronto al grande spavento che ha preso, in una nottataccia per fortuna finita bene, tra le braccia dei medici del San Martino.

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