Vola la differenziata ma ancora troppi furbetti

Cesio scavalca San Gregorio in testa ai Comuni ricicloni con l’84,82% Dalla Torre: «Ottimi risultati, gli abbandoni lungo le strade fanno salire i costi»
Di Raffaele Scottini

FELTRE. Va sempre meglio la raccolta differenziata dei rifiuti a livello comprensoriale, con una percentuale che nel primo semestre dell'anno tocca l'81,06 per cento contro l'80,48 dello stesso periodo da gennaio a giugno del 2015. A dirlo sono i dati dell'Unione montana, che vedono sei Comuni del feltrino - la metà - sopra la soglia di eccellenza dell'80 per cento e nessuno sotto il 75. A guardare tutti dall'alto è Cesio con un super 84,42 per cento, che scalza San Gregorio dalla vetta della classifica dei Comuni ricicloni, ora secondo con l'83,83 (a giugno 2015 aveva l'84,54). Sul terzo gradino del podio Quero Vas con l'83,06. Fanalino di coda Arsiè con un comunque buono 75,59.

Spicca l'aumento di differenziata che si registra per Alano di Piave (più 1,90 per cento, da 76,40 a 78,30 adottando il porta a porta per cinque frazioni quando in genere i Comuni ricicloni ne raccolgono a domicilio quattro), Sovramonte (più 1,50 per cento, da 75,32 a 76,81), Cesiomaggiore (più 1,44 per cento, da 82,98 a 84,42) e Quero Vas (più 1,15 per cento, da 81,91 a 83,06). Le percentuali elaborate dall'ufficio ecologico associato riscontrano una variazione complessiva media in miglioramento dello 0,58. «Si spera che questo trend sia confermato anche a consuntivo di fine anno e negli anni a venire», afferma il presidente dell'Umf Federico Dalla Torre.

Che aggiunge: «Non basta però ridurre la quantità dei rifiuti prodotti e far aumentare la percentuale di raccolta differenziata. Questi sono numeri vuoti se non si tiene conto di altri aspetti importanti quali la qualità della differenziazione e il fenomeno dell'abbandono. Si raccomanda alla popolazione di fare correttamente la separazione dei materiali, altrimenti poi per la scarsa avvedutezza di pochi maleducati si rischia di avere un peggioramento dei risultati per tutti e soprattutto un aumento dei costi generalizzato», ammonisce il presidente dell'Unione montana feltrina. «Comportamenti da furbetti come gettare il sacco con l'indifferenziato nella campana della carta, del vetro, dell'umido oppure all'ecocentro approfittando di un momento di distrazione dell'operatore, si ritorcono contro noi stessi e contro i nostri concittadini. Tra l'altro», prosegue Dalla Torre, «non va dimenticato che in genere la nostra tariffa dei rifiuti è organizzata in maniera tale che ciascuna utenza ha diritto ha un certo numero di prelievi del secco all'anno: ne consegue che se anche faccio il furbo, pago la stessa cifra che pagherei facendo il virtuoso».

Altro aspetto è quello dell'abbandono dei rifiuti nel territorio, con particolare riguardo al lancio di cose e oggetti dai finestrini: «Non abbiamo l'esatta percezione della dimensione del fenomeno», commenta Federico Dalla Torre. «Guardando però lo stato di cunette e bordi a lato strada, si notano sempre più spesso oggetti e imballaggi vari abbandonati. Nonostante la coscienza ecologica sia molto sentita nella nostra società, è purtroppo aumentata l'inciviltà. Gli abbandoni da un lato costituiscono un aumento di costi per i comuni che devono fare lo spazzamento strade, dall'altro un pericolo per l'ambiente in quanto finiscono in mezzo a prati, boschi o nei corsi d'acqua che li trasportano a valle e nei peggiori dei casi fino al mare. Da ricordare poi che i rifiuti abbandonati possono finire in tombini e caditoie e impedire il normale deflusso delle acque soprattutto a seguito di abbondanti precipitazioni».

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