Vola sulle Marmarole: grave un padovano

Il 28enne del Cai di Bologna era in cordata quando una presa ha ceduto ed è caduto per dieci metri

LOZZO DI CADORE. Vola in parete sulle Marmarole. Atterra una decina di metri più in basso, dove batte la testa e la schiena sulle rocce. Leonardo Romanato se l’è cavata con un trauma cranico commotivo e lesioni vertebrali importanti per una prognosi di almeno 60 giorni. Non è in pericolo di vita, a sentire la direzione medica dell’ospedale San Martino di Belluno, ad ogni modo è stato trasferito al Ca’ Foncello di Treviso. Un paio di mesi, forse qualcosa di più e il 29enne consulente padovano tesserato con il Cai di Bologna dovrebbe poter tornare ad andare in montagna, come ieri. Stava salendo in cordata con un altro alpinista, Nicola, che stava sotto, al quarto tiro della via Del Negro, sulla Torre del Pian dei Buoi. Verso le 11.30, ha ceduto un friend, una presa che si usa al posto dei chiodi e ha il vantaggio di poter essere rimossa e riutilizzata. L’uomo è caduto: indossava il caschetto che ha attutito l’impatto, ma che poi si è slacciato ed è volato via. Più duro e dalle conseguenze peggiori l’atterraggio con il dorso.

La cordata che stava arrampicando sopra ai due ha chiamato il 118 e da Bolzano è arrivato l’elicottero dell’Aiut Alpin, che ha imbarcato anche un tecnico del Soccorso alpino del Centro Cadore, utile a individuare il punto preciso e di supporto alle operazioni di recupero. Romanato, che non ha mai perso conoscenza dando sempre incoraggianti segnali di vita, è stato recuperato con un verricello e trasportato inizialmente all’ospedale San Martino, dove è rimasto per poco tempo. I medici hanno preferito trasportarlo fino a Treviso, dove è stato raggiunto dai familiari.

Nel frattempo i compagni di avventure sulle crode delle Dolomiti sono tornati alla base del rifugio Ciareido, da dove sono rimasti in contatto via telefonino con il ferito: «Siamo una dozzina di ragazzi del Cai bolognese e abbiamo una notevole esperienza», garantisce Gianmarco con il suo inconfondibile accento emiliano, «stiamo scalando le vie della zona e purtroppo c’è stato questo incidente, dovuto alla fatalità e non certo all’imprudenza. Capita, purtroppo, anche se stiamo sempre molto attenti e non rischiamo niente più del dovuto».

Vista dall’alto la caduta è stata spaventosa: «Ovviamente ci siamo spaventati, ma è normale. C’era tanta gente in parete, a quell’ora, c’è chi ha avuto modo di vedere da vicino quello che è successo. L’importante è che sia andata bene».

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