Volantini e manifesti anti accattonaggio fuori dai supermarket del centro Cadore
Calalzo e l’Unione montana investono in comunicazione: «La questua non ha nulla a che fare con la solidarietà»
PELLICANI VENEZIA 02.03.2012.- MENDICANTE AL MERCATO DI RIALTO. INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA
CALALZO. Il Comune di Calalzo, con il supporto dell’Unione montana di centro Cadore, lancerà la prossima settimana una campagna contro l’accattonaggio. L’iniziativa sarà realizzata attraverso un volantinaggio a tappeto concentrato nei maggiori supermercati dislocati sul territorio. Non casuale la scelta della grande distribuzione, da sempre considerato “terreno fertile” per dare vita ad elemosine e questue.
La campagna di disincentivazione alla pratica dell’accattonaggio, oltre all’opera di volantinaggio effettuato da volontari, prevede anche l’affissione non solo nel paese di Calalzo ma in tutto il centro Cadore di una serie di manifesti in cui verranno spiegati punto per punto i motivi di tale decisione.
«Si tratta di una forma di solidarietà che non aiuta la comunità, anzi aggiungo che elemosine o questue non hanno nulla a che vedere con la solidarietà», annuncia il sindaco di Calalzo e presidente dell’Um Centro Cadore Luca De Carlo che aggiunge: «rischio di passare per poco sensibile ma dico questo fatti alla mano perché so, dopo essermi informato a dovere, dove finiscono quelle monetine, sperperate tra gioco e alcool. Ecco perché quello che può sembrare un atto di carità in realtà non lo è. Per questo motivo si è deciso di intervenire per disincentivare questa pratica che prolifera soprattutto all’ingresso dei supermercati. Al contrario siamo sempre stati favorevoli a promuovere la solidarietà nei confronti delle persone veramente bisognose ma attraverso forme di aiuto diverse che passano esclusivamente per associazioni ed organizzazioni operanti sul territorio a scopo benefico».
A tal proposito, proprio a Calalzo domani andrà in scena il pranzo della solidarietà cadorina organizzato dal titolare del bar Alpino Guido Lozza in collaborazione con l’amministrazione comunale. L’evento ha l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare alle persone in difficoltà.
«Non si tratta di contributi a pioggia, che anche in questo caso molte volte finiscono nei posti sbagliati» prosegue Luca De Carlo, «con i soldi ricavati dal pranzo solidale provvederemo a realizzare dei buoni lavoro oppure a pagare le utenze di quelle persone che in questo momento vivono una situazione poco felice. Situazioni che conosciamo purtroppo molto bene grazie all’operato dei servizi sociali fortemente voluti dall’Unione montana proprio per scovare e combattere le forme di difficoltà e degrado sociale che molto spesso passano inosservate agli occhi della comunità. In questi specifici casi abbiamo tutti l’obbligo di fare qualcosa».
Non solo beneficenza dietro il pranzo della solidarietà cadorina che si terrà domani a partire dalle 11 al bar Alpino di Calalzo in località Caravaggio. «Ci teniamo a festeggiare nel migliore dei modi la fine dell’estate» conclude De Carlo. Ricco il menu con tagliatelle al cervo o alla boscaiola e poi polenta, formaggio, salsicce, costicine e dolci.
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