«Volava troppo basso, poi è sparito»
«Lo abbiamo visto arrivare basso, decisamente troppo basso, lo si vedeva appena dietro gli alberi, poi è improvvisamente sparito. A quel punto era chiaro che fosse successo qualcosa».
A guardare con occhi ancora stupiti l’aliante, quasi increduli che la persona a bordo se la sia cavata con ferite lievi, sono i testimoni oculari dello schianto. Tra loro anche due piloti: «Eravamo con altre persone in testata di pista 23, dove si imbocca la pista di atterraggio se si proviene da Nord Est. Le condizioni meteo erano ottimali, una brezza così non è pericolosa per gli alianti, ma il pericolo di improvvise correnti ascensionali o discensionali c’è sempre per chi vola. Molto probabilmente il pilota dell’aliante è stato tradito proprio da una corrente discensionale, volare così basso a pochi metri dall’inizio della pista non è normale, qualcosa deve essere sicuramente successo. Difficile pensare a un semplice errore di calcolo, anche perchè a quell’altezza gli alberi a bordo pista non li avrebbe mai superati. Non dobbiamo comunque dimenticare che provenendo da Nord Est, al momento dello schianto, l’aliante aveva il sole di fronte».
Una volta sparito dietro gli alberi l’aliante, trascorsi alcuni interminabili secondi, i timori sono diventati certezze. «Lo stavamo guardando in tanti prepararsi all’atterraggio e quando non l’abbiamo visto sbucare da sopra gli alberi è stato evidente che era caduto. Quando siamo arrivati sul luogo dell’incidente c’era già il personale dell’aeroporto a prestare i primi soccorsi, la capottina in plexiglass era in frantumi e la coda del velivolo era spezzata, chiari indizi che la botta è stata davvero forte, ma abbiamo visto la pilota fuori dalla cabina, che si muoveva e parlava con i soccorritori. Sembrano esclusi guasti di natura meccanica, verosimilmente è stata colpa di una corrente discensionale. Un bel sospiro di sollievo comunque, è andata di lusso». (ma.ce.)
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