Volo notturno, grazie a Bolzano parte per ora Livinallongo

Accordo con l’Alto Adige per il servizio di elisoccorso: la telefonata arriva a Pieve che accende da remoto l’illuminazione della piazzola e attiva l’intervento



Con il volo notturno i problemi dell’emergenza nell’Agordino ma anche altrove, saranno risolti, ha fatto capire Domenico Mantoan, il segretario generale della sanità, l’altro ieri in Commissione sanità del consiglio regionale.

Ma quando arriverà? «Entro l’anno, al più tardi nei primi mesi del 2020» assicura Franco Gidoni. Il consigliere regionale della Lega fa sapere che è in corso il bando per il nuovo gestore dell’eliambulanza. E che si stanno attrezzando le piazzole.

Le piazzole

In effetti, il Suem ha chiesto ai Comuni la disponibilità di aree, dai campi sportivi ai piazzali dei paesi, dei supermercati e delle fabbriche. Da tempo Leonardo Del Vecchio, di Luxottica, ha offerto la sua piazzola per l’ospedale di Agordo. E ad Arabba c’è un’altra piazzola, analogamente attrezzata. È costata più di 300 mila euro, ma non è mai stata utilizzata di notte. Proprio in questi giorni si stanno installando le telecamere e poi sarà pronta per l’uso di notte. «Il Suem di Bolzano si è già dichiarato pronto, anche domani notte, ad intervenire, quindi – anticipa il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones – entro l’estate noi partiremo».

L’accordo con Bolzano

Il tutto concordato, ovviamente, fra Bolzano e Pieve di Cadore, tra la sanità veneta e quella altoatesina. Accade un incidente o c’è un’emergenza nel territorio, si chiama il 118, risponde il Suem di Pieve di Cadore, che attraverso la telecamera e l’accensione da remoto dell’illuminazione, constata la praticabilità dell’atterraggio e del decollo e fa partire l’intervento dalla vicina provincia autonoma.

È evidente che la destinazione del paziente sarà l’Alto Adige, dove si potrà atterrare. Un servizio tanto delicato dovrà fondarsi sulla puntuale collaborazione quanto meno del volontariato a terra.

Si parte

Nel caso di Livinallongo, il bilancio della Croce Bianca, relativo all’anno scorso, è stato appena concluso. Ben 710 soccorsi, per 51 mila chilometri, 20.340 le ore di prestazione, per l’80% garantite da volontari. Un potenziale analogo è presente a Falcade, Alleghe, in Val Fiorentina, a Colle Santa Lucia.

«È evidente che per il volo notturno ci dovrà essere – conclude il sindaco – un supplemento di formazione».

Ma intanto a Livinallongo si parte, una località della provincia di Belluno e dell’intero Veneto ad avere il volo notturno, anche se assicurato dai vicini altoatesini. La costruzione della piazzola di atterraggio che si trova ad Arabba ha una lunga storia, legata anche ad un grave incidente stradale.

Il consigliere regionale della Lega Franco Gidoni conferma tutta la sua fiducia sia nella conclusione positiva del bando che nella predisposizione dei servizi di supporto. E, dopo aver partecipato alla discussione sulle schede ospedaliere in quinta commissione consiliare, precisa che per il Bellunese non ci sono novità.

«Io ho provato a stuzzicare il direttore Mantoan al riguardo – informa Claudio Senigaglia, consigliere regionale del Pd – sollevando due problemi in particolare: la chirurgia a Pieve di Cadore e ad Agordo e la reperibilità nei fine settimana. La risposta che ho ricevuto è che dopo cinque anni di sperimentazioni è sufficiente l’organizzazione in atto, che avrebbe dimostrato risultati soddisfacenti».

Vien da chiedersi, secondo l’esponente dem, se sono i sindaci, a questo punto, a sollevare problemi impropri. Sta di fatto che quella risposta è stata l’unica che ha riguardato il Bellunese.

Senigaglia ammette che specificatamente per il volo notturno non ci dovrebbero essere ulteriori ostacoli.

Appalto per la gestione

«Ci hanno detto, ormai da qualche tempo, che a settembre dovrebbe essere definita la gestione e che, a quel punto, ci sarà solo da perfezionare l’operatività» puntualizza il consigliere dem. «L’eventuale ritardo, a questo punto, sarà molto breve e in un anno e mezzo, al più tardi – conclude Gidoni – disporremo anche della nuova base di Pieve di Cadore».

Intanto – sospira il sindaco Grones – se l’Usl1 volesse aumentare di qualche centesimo i rimborsi ai volontari, sarebbe sempre la benvenuta. —


 

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