Volo notturno, Usl alla ricerca delle nuove aree di atterraggio

Il primario del Suem, Giovanni Cipolotti, fa il punto sulla situazione del servizio: «Abbiamo già nove piazzole, attendiamo indicazioni dai comuni per le altre»



«Sicuramente l’avvio del volo notturno non sarà immediato come si può pensare. Dopo l’aggiudicazione, infatti, la ditta vincitrice avrà sei mesi di tempo per prendere servizio e poi serviranno altri 120 giorni dalla richiesta dell’Usl, per avviare l’attività notturna. Sarà necessario anche verificare le piazzole di atterraggio dell’elisoccorso».

Il primario del Suem 118, Giovanni Cipolotti, fa il punto sull’attività aerea di emergenza-urgenza all’indomani della pubblicazione del bando per assegnare il servizio per i prossimi sei anni in Veneto.

le piazzole

Il primario del Suem non se la sente ancora di cantare vittoria, «anche perché i tempi per questi bandi sono lunghi, senza contare che potrebbero esserci dei ricorsi alla giustizia amministrativa, come sta capitando in Lombardia, dove il bando è bloccato proprio per ricorsi al Tar», dice Cipolotti. Il primario passa poi a considerare i passi necessari per farsi trovare pronti nel momento in cui si partirà davvero col volo notturno. «Ad oggi sono attive nove piazzole di atterraggio: a quelle collocate negli ospedali di Pieve di Cadore, Belluno, Feltre, Lamon e Cortina, si aggiungono quelle di Santo Stefano, Sappada, Zoppé di Cadore e Agordo (Luxottica). Viste le nuove regole europee per il volo notturno, che permettono di utilizzare anche spazi pubblici come campi sportivi o parcheggi grazie all’uso dei visori notturni, andranno valutate altre aree così da creare una rete di piazzole. In questo modo andremo a rendere più facile ed efficiente il servizio di elisoccorso». Cipolotti fa presente che è stato chiesto un elenco di possibili zone utili a questo scopo ai sindaci dei due distretti. «A oggi il Feltrino ci ha presentato quattro aree, perlopiù campi sportivi, mentre dal Bellunese attendiamo indicazioni. I posti dovranno essere valutati dalla società vincitrice per capirne l’idoneità al volo notturno».

I parametri

Ma ci sono dei parametri che vanno rispettati, come ad esempio il fatto che «l’area deve essere quattro volte più grande della dimensione dell’elicottero, meglio se è recintata e illuminata. Infine, l’optimum sarebbe avere una piazzola ogni 10-15 km, anche per agevolare il rendez-vous con l’ambulanza. «Servirà anche concordare con Treviso e Venezia quali sono le aree dove far atterrare l’elisoccorso nei loro territori, visto che il nostro servizio coprirà anche i loro comuni», sottolinea Cipolotti che sul volo notturno è stato criticato da alcuni sindaci e politici.

le critiche

«Non è stato perso tempo per questo servizio», tiene a spiegare il primario, «l’Usl non si è mai fermata, partendo con la sperimentazione avviata anni fa dal dottor Costola. Nel 2017 sarebbe dovuto partire il servizio che rispondeva alle nuove regole europee, ma per alcuni problemi che non sto qui a elencare, non si è potuto dare seguito a ciò. Quando abbiamo avuto il via libera, ci siamo mossi. Certo è che sono cose che necessitano dell’esecuzione di una serie di passaggi burocratici obbligati da cui non si può prescindere».

Le ambulanze

Sul tema delle ambulanze sempre più in carico alle associazioni di volontariato, denunciato dal sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, Cipolotti risponde: «Come medici e infermieri, mancano anche autisti. Comunque sia, la rete di emergenza sul territorio è abbastanza capillare da garantire il servizio». —



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