Volontari ambulanze «Sarà un bagno di sangue»
AGORDINO. «La situazione? Dire che è drammatica è un eufemismo». Nei gruppi di lavoro sulle aree interne si è parlato anche di sanità, sottolineando come il diritto alla salute dei cittadini di vallata sia garantito anche grazie ai volontari delle associazioni che si occupano di urgenze-emergenze. Ma fino a quando? E poi? Domande che da tempo si arrovellano nella testa di Felice Gaiardo, da poco rieletto presidente del Coordinamento ambulanze Agordino-Zoldano. Le risposte non ci sono.
«Allo stato attuale abbiamo 350 volontari sulla carta, meno di 250 reali», dice Gaiardo, «siamo cioè al 70% di quello che dovrebbe essere: dovremmo aumentare del 30% il numero di volontari per fare sì che l'attività sia di livello decente. Fare un turno al mese da 24 ore è dignitoso, farne due, tre, quattro, come capita a qualcuno, no. Questo non è più sostenibile. Se riusciamo ad avere più volontari, l'attività è meno intensa e cala il rischio che il volontario si tolga di mezzo».
Già, ma lo scenario che disegna Gaiardo va in tutt'altra direzione. «I prossimi due anni», annuncia, «sarà un bagno di sangue: prevedo che perderemo cento volontari, resterà lo zoccolo duro».
Che non basterà per garantire il servizio h24 in tutta la vallata. E allora? Interverranno Regione e Usl? Gaiardo sottolinea un aspetto al riguardo che gli amministratori dovrebbero tenere in considerazione. «Una nostra ambulanza», spiega, «costa come 15 ambulanze del Pronto soccorso. Noi garantiamo un tempo di intervento di 15 minuti. Ma non c'è scritto da nessuna parte, in alcun protocollo, che nei territori disagiati si deve intervenire in un certo tempo. Oggi arriviamo in un quarto d'ora a Feder o a Colle Santa Lucia, ma se noi non ci siamo più potranno arrivare anche in 50 minuti. Occorre scrivere da qualche parte quali devono essere i tempi di intervento».
Gaiardo, comunque, non ha perso la speranza nel mondo del volontariato, ma chiede che questo venga integrato con operatori dipendenti. «Dobbiamo riuscire a capire, noi agordini», dice, «che questo servizio è fondamentale per noi stessi. Solo partendo da ciò possiamo cercare di rimpinguare le forze. Dobbiamo anche rivedere il nostro atteggiamento verso la formazione. Spesso vengono mosse delle critiche all'eccessiva professionalizzazione dei volontari, ma non sono giuste. Più un volontario è formato, più potrà svolgere il suo turno con tranquillità. Come coordinamento abbiamo cambiato politica: abbiamo 36 adesioni per il nuovo corso di formazione e vogliamo incidere sulla mentalità. È meglio convincere un nuovo volontario rispetto a quello che è dentro da 30 anni».
Il calo demografico, tuttavia, è una realtà e allora il ricorso a personale dipendente è necessario. «Se l'Usl mi dà del personale di supporto», dice Gaiardo, «io sono pronto a rinunciare all'1,30 euro che ci danno per ogni corsa effettuata. Una persona fissa dal lunedì al venerdì per ognuna delle sette associazioni forse è esagerato, ma l'idea di una per presidio (Colle-Selva, Rocca-Alleghe, ecc.) va presa in considerazione».(g.san.)
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