Volontariato in lutto per Mauro Crepaz

LIVINALLONGO. Incredulità, dolore, tristezza. Questi i sentimenti con i quali si è risvegliata ieri la vallata fodoma alla notizia della tragica morte di Mauro Crepaz, 35 anni, avvenuta lunedì sera verso le 18 a causa dello scoppio di una bombola di gas argon per saldatura nell’autofficina Crepaz di Arabba, dove lavorava come carrozziere.
Per lui quello era il suo primo lunedì di ferie e lo aveva trascorso a casa a fare legna. Nel tardo pomeriggio era tornato nell’officina per prendere quella bombola. Gli serviva per fare un lavoretto a casa. Poi la tragedia.
Già in serata la notizia aveva fatto velocemente il giro di tutta la valle. E ieri ovviamente non si parlava d’altro; di questa tragedia che ha lasciato tutti senza parole. In particolare gli amici più cari, come quelli delle associazioni del paese delle quali faceva parte.
Impegno nel volontariato. Mauro Crepaz era molto attivo nel volontariato. Sempre pronto, con un sorriso, a dare una mano a chi gliela chiedeva. Da una dozzina d’anni faceva parte del corpo dei vigili del fuoco volontari nel distaccamento di Livinallongo.
«Aveva una grande passione per per le macchine e per i motori», ricorda il capodistaccamento Igor Masarei, «per questo passo dopo passo era riuscito ad ottenere la patente di terzo grado, quella che gli permetteva di guidare tutti i mezzi che abbiamo in dotazione. A lui piaceva fare quello e noi eravamo ben felici di poterlo accontentare. Lo ricordo come un ragazzo super attivo, ma di indole tranquilla, con la battuta sempre pronta. Non diceva mai di no quando c’era bisogno. In particolare in occasione delle manifestazioni, come ad esempio la sagra di S. Iaco, o S. Maria Maiou, quando ci viene richiesto di fare qualche servizio con la nostra divisa storica. Lui era sempre disponibile. Si prendeva i suoi bambini, a volte l’intera famiglia, e veniva a fare servizio. Come se anche loro in qualche modo facessero parte dei vigilie del fuoco. È una cosa che mi ha sempre colpito e fatto piacere perché così i suoi bambini potevano imparare fin da piccoli cosa fanno i pompieri».
L’omaggio dei pompieri. Oggi i colleghi del distaccamento parteciperanno in forze alle esequie, che si terranno alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Pieve. A rendere onore a Mauro è stata annuncita anche la presenza del comandante provinciale Mauro Longo.
Oltre al cappello ed alla divisa da pompiere, Mauro portava con orgoglio anche quello da alpino. Faceva parte del locale gruppo Col di Lana. Anche domenica scorsa era sul Col di Lana per partecipare alla messa in onore dei caduti di tutte le guerre che si celebra ogni anno nel cratere della mina sulla cima.
Allegro, spensierato, con la sua caratteristica vena festaiola. Così lo ricorda anche Pierina Foppa, presidente del Gruppo folk Fodom. «Era entrato nel gruppo giovanissimo e con lui, grazie al suo entusiasmo, altri amici della sua compagnia. Gli piaceva tanto ballare. È stato con noi una decina d’anni. Fino a quando aveva deciso di farsi una famiglia. Ma la passione per il ballo non l’aveva persa. Proprio poco tempo fa mi avea detto: “Quando i bambini sono più grandi, chissà che non torni”. È una grande perdita. Non ci voleva proprio».
Cordoglio del sindaco. Come un gran lavoratore ed un giovane pieno di spirito lo ricorda anche il sindaco Ugo Ruaz: «Questa è una botta non solo per la famiglia, ma per tutta la comunità». Non si contano infine i messaggi dei tanti amici di Mauro su Facebook. «Una persona di cuore, un vero raggio di sole come quelli che illuminano queste splendide giornate» scrive Isabella. «Eccoli i momenti che non vorresti mai viverli. Ciao Ventura, come stai? Male? Bene? Chi lo sa, so solo che qui hai già lasciato un vuoto immenso», è il commento di Nicole.
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