Voltafaccia su Acc, gli operai scendono in strada
BORGO VALBELLUNA. Arrabbiati, furiosi ma anche sconcertati per le promesse smentite nei loro confronti, circa 200 lavoratori presenti nel turno del mattino dello stabilimento dell'Acc hanno manifestato oggi, mercoledì 5 maggio, alla rotonda di Mel per dare un segnale forte alla politica perché decida una volta per tutte quale futuro ha in mente per i 315 lavoratori e per la fabbrica metalmeccanica. Non sono mancate parole forti di critica nei confronti del ministro Giorgetti e della vice ministro Todde, rei di aver promesso cose che poi hanno smentito, senza considerare che il peso delle loro parole ricade sulla pelle dei lavoratori.
Nell'occhio del ciclone anche il governatore Zaia: “Ci dica cosa sta facendo per risolvere questa vicenda: la provincia di Belluno fa parte del Veneto. O per Zaia esiste solo il prosecco, il turismo e Padova e Treviso?”, hanno detto i sindacati che poi si sono rivolti ai parlamentari e ministri bellunesi perché intervengano. “Quanto è accaduto è vergognoso, se il ministero dello Sviluppo economico non è in grado di gestire questa partita, che la prenda in mano il premier Draghi e dia una parola definitiva”, dicono anche le rsu che trovano il supporto del sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa che intende con i sindacati scrivere proprio al presidente del Consiglio per chiedere il suo intervento.
“Noi non molliamo, questo è solo l'inizio di una serie di mobilitazioni perché non lasceremo che il 2 giugno la nostra fabbrica chiuda”, dicono in coro i lavoratori che stanchi e disillusi hanno occupato la rotatoria di Mel per un paio d'ore sedendosi anche in mezzo alla strada per bloccare il traffico. Il tutto sotto lo sguardo vigile delle forze dell'ordine. E nel pomeriggio è stato indetto uno sciopero di due ore anche per i dipendenti del turno pomeridiano.
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