Voltago, due consiglieri lasciano

Lazzarini (maggioranza) e Schena (minoranza): «Visioni diverse con la giunta»

VOLTAGO. Si sono dimessi un consigliere di maggioranza e uno di minoranza. È successo nei giorni scorsi a Voltago dove in primavera si andrà al voto per rinnovare il consiglio comunale. Consiglio che, però, in questo momento, perde due pezzi per strada. Si tratta di Alessandro Lazzarini e Federico Schena che hanno già ufficializzato la decisione per iscritto al sindaco Bruno Zanvit. Ne prenderà atto il prossimo consiglio comunale che potrebbe essere convocato per l'inizio di dicembre.

Una notizia passata in sordina, quasi non si volesse divulgare, e che segue di poco quella di Canale d'Agordo dove, dopo appena cinque mesi, l'assessore Massimo Murer ha messo fine al suo impegno amministrativo. Nel caso di Voltago l'aspetto curioso della vicenda è dato dal fatto che i due consiglieri dimissionari sedevano uno in maggioranza e uno in minoranza, ma sono di fatto i due coordinatori del Gruppo comunale di Protezione civile distintosi in numerose operazioni sia in loco che nel resto d'Italia. Sarà un caso?

Per Alessandro Lazzarini non è la prima volta. Egli si era già dimesso da assessore esattamente tre anni fa, per «troppo impegno con il gruppo di protezione civile». Questa, almeno, la versione ufficiale. Pure questa volta Lazzarini non si sbilancia più di tanto e rimanda eventuali approfondimenti alla seduta consigliare nella quale si prenderà atto delle dimissioni.

«Non mi sentivo più parte di questa maggioranza – dice Lazzarini, che lascia anche gli scranni della Comunità montana - e andare all'opposizione non mi sembrava il caso a sei mesi dalle elezioni. Nel 2009 ero stato il candidato più votato, però, il sindaco ha le sue idee, io ne ho altre. Avevamo una visione diversa della politica amministrativa. Certo mi ha lasciato lavorare parecchio, ma nell'ultimo periodo non mi trovavo più». Anche Federico Schena parla di «dissapori» in seguito ai quali ha ritenuto di lasciare. «Io non ce l'ho col sindaco al quale ho spiegato le mie ragioni – dice Schena – semmai con qualcun altro». Anche lui però cerca di minimizzare, poi abbozza qualcosa. «Ho delle opinioni sulle strade che hanno fatto e su quelle che devono fare – sottolinea – e mi riferisco a quella della Refadora che porta al rifugio Scarpa». Una questione che qualcuno si ricorda essere già stata dibattuta in consiglio comunale qualche tempo addietro quando Schena criticò le scelte dell'amministrazione parlando del pericolo che, in seguito ai lavori, potesse scendere acqua verso l'abitato di Frassené.

Gianni Santomaso

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