Voragine, finiti i test del terreno

Tecnici al lavoro sulla cavità che si è aperta a Pieve di Cadore nel giardino di alcune abitazioni, i geologi impiegheranno almeno una settimana per elaborare i dati

PIEVE DI CADORE. «Ci vorrà almeno una settimana per lavorare i dati che abbiano raccolto martedì e mercoledì ed elaborare un verdetto». Lo ha affermato il geologo Diego Albanese, titolare dell’impresa vicentina Ad Geo incaricata dalla Provincia di sciogliere l’enigma legato alla voragine apertasi giovedì scorso a Tai di Cadore in via Galghena. La ditta ha concluso ieri la ricognizione sul posto.

«Non c’è dubbio», ha aggiunto il geologo, «che la neve abbondante dell’inverno scorso e le molte piogge della primavera abbiano contribuito ad evidenziare il problema, facendo cadere la volta del tunnel. Siamo ritornati, come d’accordo, con gli strumenti più moderni che ci sono in circolazione, come il georadar che ci permette di vedere i primi metri del terreno ed individuare la prime strutture sotterranee. Dopo il georadar abbiamo utilizzato un altro strumento che si chiama tromografo, che ci consente di ricostruire il sottosuolo a due dimensioni fino ad una profondità tra i sei e gli otto metri».

«Analizzando questi dati», prosegue Diego Albanese, «sarà possibile comprendere quello che si trova sottoterra e valutarne la conservazione. Qui si parla di un rifugio, secondo testimonianze storiche. Noi stiamo cercando d’individuare quale sia esattamente il percorso. Qualcuno dice che potrebbe esserci un sistema di gallerie. Abbiamo concluso i rilievi con gli strumenti e, una volta ritornati in sede, elaboreremo i dati raccolti. Solo al termine della nostra indagine e dello studio conseguente saremo in grado di dare una spiegazione esaustiva che trasmetteremo sia alla Provincia di Belluno che al Comune di Pieve di Cadore».

Intanto tutto rimane bloccato come nei giorni passati: la case sigillate e con gli abitanti ancora a Mestre, la strada Tai - Sottocastello interrotta e con le persone, comprese quelle in vacanza alla Casa alpina ex Onarmo, che devono salire sulla ciclabile che passa parallela alla strada di Sottocastello, per raggiungere il paese di Tai, dove ci sono la farmacia e l’ufficio postale.

Conclusi i rilievi tecnici, i tre geologi della ditta specializzata vicentina sono tornati verso la pianura. Sul terreno non rimangono che una ripida scarpata che porta al Rio Galghena, molti rami lasciati dai vigili del fuoco, che occultano il probabile luogo di partenza della galleria, e un tubo rosso del diametro di 12 centimetri che scarica l’acqua dal tetto della casa della famiglia Veronese.

Vittore Doro

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