Voragine, rimpallo tra Comune e Gsp

La società dice che non è responsabile, Verocai non ci sta: «Si chiariscano le competenze, altrimenti non si va avanti»

CORTINA. Crolla il tombotto a Majon e subito scatta il rimpallo di responsabilità tra amministrazione comunale e Bim Gsp. Da un lato l’assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica, Stefano Verocai chiede lumi al prefetto per sapere di chi è la competenza dell’intervento, sostenendo che spetterebbe alla società idrica, e dall’altro quest’ultima che declina ogni responsabilità. E intanto i residenti ogni volta che piove si trovano con le case allagate.

«La voragine creatasi», spiegano da Gsp, «interessa un tombotto cioè un canale di raccolta di una roggia d’acqua, quindi acque bianche, ed è un manufatto del Comune e di sua competenza. Da una verifica ispettiva, eseguita qualche tempo fa, abbiamo visto che il canale è messo male, mentre là vicino passa anche l’acquedotto di nostra pertinenza che presenta sì delle perdite, ma minime che non c’entrano nulla con questo crollo».

La società di gestione del servizio idrico spiega: «Siamo in contatto con il Comune tanto che lunedì ci incontreremo insieme con i suoi tecnici per verificare la situazione e decidere l’intervento da fare anche sul nostro tratto di fognatura».

Non la vede così lineare l’amministrazione comunale che ha chiesto infatti un incontro in Prefettura per «delineare una volta per tutte quali condotte sono di competenza del Comune e quali di Bim Gsp, perché altrimenti si rischia di rincorrersi per anni, come è accaduto in questo caso, senza poi sistemare il problema, perché non si sa a chi spetti. Un rimpallo di competenze non dovrebbe nemmeno esserci in situazioni di emergenza», dichiara l’assessore Verocai che aggiunge: «Paradossalmente il buco creatosi è stata una fortuna perché si è visto come stanno le cose, anche perché Bim Gps ha già lavorato in quell’area sostituendo dei pezzi che, a quanto pare, non sono bastati a risolvere il problema. La tubatura andava rifatta tutta, non a pezzi. Intanto, i residenti anche la volta scorsa sono stati allagati con due metri di acqua e i tecnici del Comune hanno lavorato fino alle 2 del mattino. Oggi è toccato a Majon», conclude l’assessore con amarezza, «ma potrebbe accadere anche altrove».

E intanto ieri il buco si è allargato: il terreno ha ceduto ai lati, sia dalla parte dell'asfalto, sia dalla parte del prato, allargandosi notevolmente. Per tamponare, sono stati chiamati alcuni mezzi privati che hanno messo delle barriere di contenimento all'interno della voragine, in modo che anche in previsione di ulteriore pioggia non si allarghi ancora.

«È da anni che abbiamo dei problemi con l'acqua sotto la strada», spiega una residente della zona. «Qui sotto scorre un ruscello che scende da Verocai, passa per via del Castello per poi entrare nel Boite. Il tubo che incanalava l'acqua era insufficiente e questa usciva già da tempo, da anni. Non si tratta solo delle piogge del momento». La strada di accesso alle case di Maion sotto la statale, in effetti, mostra dei sollevamenti anche di fianco al buco, nelle deviazioni di accesso alle abitazioni, dove si nota il terreno ondulato e sollevato in numerosi punti, nonostante l'asfalto e il porfido.

Numerose sono state le lettere inviate al Comune e al Bim per sistemare le condotte sotterranee, spiega la residente. «Si spera ora che si faccia un lavoro di sistemazione non solo del buco, a tampone, ma anche di tutta la stradina che porta a queste case» incalza un altro abitante della zona. «Qui bisogna investire un po' di soldi e fare un buon lavoro, in modo che una situazione del genere non si ripeta più». (m.m.)

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