«Vorrei tanto ma non posso» Il sindaco Moro se la prende con burocrazia e immobilismi

«Ho idee per la Materna e le Medie e per Sospirolo in generale Peccato però che al momento ho anche l'ufficio tecnico azzerato»
Renato Moro sindaco di Sospirolo se la prende con la burocrazia che lo limita
Renato Moro sindaco di Sospirolo se la prende con la burocrazia che lo limita
 
SOSPIROLO.
«Dopo la scuola elementare, ora tocca alla ristrutturazione delle medie e all'ampliamento della materna». Sono ambiziose le intenzioni del sindaco di Sospirolo, Renato Moro, che punta a ampliare l'asilo dai 77 ai 100 posti, creando una struttura indipendente per la mensa e il riposo dei piccoli, e a dare nuovo smalto alle scuole medie, dove gli infissi sono tutti da sostituire e l'intonaco ha bisogno di una rinfrescata. «Al momento, però, non ci sono progetti pronti, perchè ho l'ufficio tecnico azzerato».  Qualche mese fa l'intera struttura si è trovata priva di personale, per il pre pensionamento o per il trasferimento ad altri enti delle tre persone che vi lavoravano.  Il problema non è di poco conto, perchè «l'ufficio tecnico è, di fatto, quello che ha in mano il Comune», spiega il sindaco, che non è d'accordo con questo sistema e intende reimpostarlo puntando a una maggiore flessibilità. «Non è possibile che ci siano delle persone che stanno con le mani in mano e che non sappiano fare altri lavori se vengono spostate dove c'è necessità di aiuto. L'intero sistema di gestione non funziona, bisogna innovare, ma come si può far capire a delle persone di un'altra generazione che il computer non è solo una macchina da scrivere? Si dovrebbe puntare di più sui giovani, ma poi le persone di mezza età dove le metto?».  Il timore di Moro è che la macchina amministrativa, continuando di questo passo, rallenterà fino a bloccarsi. Per fortuna, con l'ultimo giro di assunzioni, per supplire all'azzeramento del personale dell'ufficio tecnico, a Sospirolo sono arrivati due giovani attorno ai 30 anni, che potrebbero dare corso alle progettualità che ha in mente Moro. Burocrazia permettendo. «Prendiamo l'edilizia», continua il sindaco, ormai a ruota libera, «il Genio Civile non può tenere ferma una pratica sei mesi prima di approvarla o respingerla. Questo vuol dire bloccare il lavoro, non far lavorare un'azienda per tutto quel tempo. Io ho 160 mila euro da spendere per le manutenzioni del territorio, ma sono bloccato dalla burocrazia e da tutti i vincoli che ci vengono imposti». E fa ancora un esempio, Moro: «Da qualche tempo devo rifare un muretto di quelli a secco. E' lungo un paio di metri e alto un metro e 20. Bene, per dare il via ai lavori mi servono un deposito sismico, una relazione geologica e un piano di manutenzione del muretto stesso. Non si può andare avanti così». Quale futuro attende dunque i Comuni? Moro ha una ricetta per combattere questo stato di cose: «Prima di tutto serve flessibilità, ma anche più collaborazione tra i Comuni. Dobbiamo superare i campanili, che ancora ci sono, eccome; e svolgere sempre più servizi insieme. Perchè devo avere una squadra di operai io e una Sedico? Perchè non farne una unica?». Altro esempio è lo spazzaneve «recentemente acquistato, e che può essere pilotato anche da chi ha una semplice patente B».

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