Wanbao chiede la Cigo per i suoi 300 lavoratori

Mel. Per la carenza di volumi produttivi previste alcune giornate di sospensione dal lavoro già da marzo. A Roma, invece, riconfermata la cassa straordinaria

MEL. Wanbao Acc chiede la cassa integrazione ordinaria per i suoi 300 lavoratori. La notizia è stata data ieri alle rappresentanze sindacali unitarie. Il problema nasce dalla carenza di volumi produttivi generata anche da un mercato che in questo momento, nel settore, è in stand by.

Che fosse necessario fare qualcosa per sistemare la situazione, l’azienda lo aveva annunciato già una settimana fa, quando aveva incontrato le parti sociali. E ieri è arrivata la conferma che la produzione dovrà interrompersi per alcune giornate a partire già dal mese di marzo in corso, per riuscire a smaltire i pezzi prodotti in questi mesi, che sono andati a rimpinguare il magazzino di Wanbao.

Come si capisce questa circostanza preoccupa non poco i dipendenti, anche se «confidiamo sul lavoro che i nuovi proprietari stanno compiendo sul piano delle vendite e anche sulla svalutazione dell’euro che renderebbe meno cari e quindi più competitivi i nostri prodotti», precisa Mauro Dalla Rosa, rsu della Fim Cisl.

Intanto è stata siglata nuovamente la cassa integrazione straordinaria (la scorsa era scaduta il 4 febbraio) per i 206 dipendenti dell’Acc (i 155 in attesa di passare con Wanbao e la cinquantina rimasta all’interno dell’amministrazione straordinaria dell’Acc). Torna, dunque, la copertura per chi è rimasto senza posto e spera di essere riassorbito prima o poi dai nuovi padroni cinesi.

I sindacati sono infatti tornati al ministero del lavoro a Roma: il 25 febbraio è stato firmato l’accordo per la cassa integrazione straordinaria per coloro che sono ancora alle dipendenze della società Acc. La comunicazione per i lavoratori è contenuta in una busta che ognuno potrà ritirare in portineria.

Ci sarà, dunque, un altro periodo di cassa integrazione, benchè non tutte le ciambelle riescano col buco: per ora, infatti, la Cigs durerà fino al 31 dicembre, ma le parti contano di poter coprire l’intero anno, dunque fino a febbraio del 2016.

«Al momento della firma il responsabile del Ministero ha sollevato alcune perplessità sulla durata della cassa integrazione; siamo in attesa che sia sciolto il dubbio, ovvero se la cassa scadrà il 31 dicembre 2015 o, come noi ipotizziamo, potrà andare avanti fino al 4 febbraio 2016», spiegano i sindacati nel documento indirizzato ai lavoratori. «La risposta arriverà nei prossimi giorni. Come per le ultime casse integrazioni firmate al Ministero, bisognerà attendere l’approvazione della cassa, prima che l’Inps possa erogare gli importi maturati: il periodo di attesa si aggira presumibilmente attorno ai quattro mesi».

Questo non vuol dire che nel frattempo si resta con le tasche vuote visto che i lavoratori potranno contare sull’anticipo della cassa tramite gli accordi con le banche.

Ma i lavoratori restano soprattutto in attesa del posto in Wanbao: potrebbe essere questo il regalo di Pasqua, considerate le date fissate. Nei prossimi giorni la società cinese dovrà comunicare alla Rsu e alle persone interessate la lista dei primi 50 lavoratori che saranno chiamati a lavorare dal 9 aprile.

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