Wanbao di Mel, via ai licenziamenti: in 76 perderanno il lavoro

Le lettere sono partite ieri. Venerdì sciopero e presidio davanti alla Prefettura. I sindacati: «Ora dal territorio ci aspettiamo un impegno concreto, basta parole»

MEL

Sciopero di otto ore venerdì, incontro con il Prefetto e il 2 ottobre incontro a Palazzo delle Contesse per aiutare i licenziati.

Sono partite ieri le lettere di licenziamento per 76 dipendenti tra addetti alla produzione, conduttori e riparatori della Wanbao Acc di Mel. Un numero che si è assottigliato rispetot ai 90 iniziali, grazie alle uscite volontarie incentivate di questi mesi. Questi lavoratori da lunedì saranno già fuori dalla fabbrica che, dall’altro ieri, ha iniziato a lavorare su tre turni di otto ore.



La situazione è molto pesante nella fabbrica di Mel. Non si conoscono ancora i nomi di chi è stato scelto dalla proprietà per essere licenziato. E per questo i sindacati di categoria della Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno indetto lo sciopero di otto ore per venerdì, con presidio davanti alla Prefettura. Il sit-in inizierà alle 9.30, mentre l’incontro col Prefetto Francesco Esposito è previsto intorno alle 11. «Ogni sindacato ha convocato il proprio direttivo per fare in modo che in piazza Duomo, per dare sostegno ai colleghi della Wanbao, ci siano anche i lavoratori degli altri stabilimenti metalmeccanici della provincia. Ma tutto il territorio è invitato, tutti i lavoratori e non», dice Luca Zuccolotto, segretario della Fiom, «anche i parlamentari bellunesi sono attesi, ma solo se porteranno delle azioni concrete, perché di chiacchiere ne abbiamo sentite fin troppe in questi mesi. Ora è arrivato il momento di agire, servono impegni concreti, perché ai lavoratori non possiamo chiedere di più».

«Anche le altre fabbriche sono chiamate ad esprimere solidarietà a queste 76 famiglie che si trovano in difficoltà», ha detto Loris Roncen della Uilm.

I sindacati si dicono comunque rammaricati per non essere riusciti a trovare una soluzione a questi esuberi all’interno della fabbrica. «Più avanti col tempo ci sarebbe stata la possibilità di chiedere un altro periodo di cassa straordinaria, visto che il governo è intenzionato a riconoscerla per quelle aziende che ancora non hanno terminato la ristrutturazione. Ma la Wanbao non vuole più ricorrere ad ammortizzatori sociali. Staremo a vedere cosa faranno se gli ordini scarseggeranno, noi saremo lì a vigilare affinché i dipendenti lavorino tutti, e nessuno resti ancora a casa», dice Zuccolotto.



Fiom, Fim e Uilm dopo questo presidio, saranno il 2 ottobre a Palazzo delle Contesse a Mel, per incontrare i dipendenti licenziati e aiutarli nelle pratiche o nell’eventuale impugnazione del licenziamento. «Dobbiamo tenere uniti i lavoratori oggi più che mai», aggiunge Mauro Zuglian, della Fim Cisl, «aiutando gli esuberi e i dipendenti che restano. Per coloro che perderanno l’impiego, il nostro impegno è quello di fare pressione sulle istituzioni perché si possa trovare una ricollocazione. Abbiamo il dovere di trovare un posto per loro. Si dovrà fare un percorso ad personam di orientamento e riqualificazione per agganciare delle opportunità. Ma tutti gli enti coinvolti devono dare il loro contributo».

«Non dimentichiamo che diversi lavoratori che si sono licenzianti in questi mesi sono ancora senza impiego», ha ribadito ancora Roncen. —


 

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